sabato 30 novembre 2013

Benvenuta Carla!!!

Dopo il principe Carmine Maria, è arrivata anche la mia principessa Carla.

Un mondo di baci!!!

domenica 27 ottobre 2013

Ma in che mondo viviamo?

In un mondo in cui la corruzione è la regola, l'interesse personale l'unica motivazione, l'ipocrisia il solo principio. Un paese allo stremo, una nave che sta affondando, mentre i topi si rifugiano nei pochi e angusti spazi ancora asciutti. Anche le zone ed i paesi che un tempo erano caratterizzati da un substrato di valori, di principi, non si sottraggono a questa realtà e diventano teatri delle vicende più torbide che ci circondano. La cronaca ha dimostrato che non esistono più territori esenti dalla criminalità, dalla corruzione, dal malaffare: dalla politica, la peggiore delle nostre piaghe! Il male è subdolo, il marcio si annida ovunque, e più si sale nella scala sociale, più ci si trova dinanzi a giacche e cravatte, più è inevitabile confrontarsi con esso.
In questa epoca assurda, di crisi sia economiche che di valori, i sogni diventano proibiti: simbolo di questa società che lascia soli i propri figli, senza riferimenti, al punto che tutto, anche la vita e la morte, rischia di perdere senso.

venerdì 25 ottobre 2013

L'eccellenza al servizio del tuo sorriso

Stile, innovazione, qualità e alto livello del servizio costituiscono i capisaldi su cui il Centro Odontoiatrico del Dott. Misiano ha imperniato il proprio concetto di sviluppo.
I professionisti nel settore odontoiatrico, hanno il dovere di affrontare in profondità lo status del mantenersi giovani o, in termini più realistici, il tentativo di recupero del benessere psicofisico da parte dei pazienti, che consenta loro un appagamento personale ed un sereno confronto con una società che esige canoni estetici di un certo tipo e livello. È sempre positivo lo stimolo al miglioramento di qualsiasi natura esso sia, culturale, professionale, psicologico o fisico: è comunque indice di ricerca e di faticosa realizzazione di impulsi interiori alla crescita.
Oggi più che mai l'estetica, l'efficienza, la sicurezza in noi stessi è ancora più importante.
Tante persone si trovano anche in un'età non più giovanissima a rimettersi in discussione nella vita professionale, nella vita affettiva, nei rapporti di relazione.
Ed è proprio per questi motivi che c'è l'esigenza oggigiorno per molte persone di avere un sorriso bello, attraente, che dia sicurezza e tranquillità.
Dietro ad un sorriso ed alla sua naturale e straordinaria importanza non si cela solamente uno stato d’animo ma, spesso, attente cure ed astuzie per fare in modo che, sorridendo, si possa trasmettere, agevolmente, la propria sicurezza. Come nel gioco delle carte, il sorriso può essere un asso che avvantaggia considerevolmente chi lo porta o, meglio ancora, chi “lo indossa”. A volte, ahimè, molte persone, a causa di una dentatura irregolare o di qualche altro inestetismo, vivono una condizione che, mortificandole, le rende insicure e, spesso, goffe. Nello studio odontoiatrico, così come in quello dermatologico o estetico o del chirurgo plastico, possono essere soddisfatte le esigenze e richieste dei vari pazienti. Il sorriso rappresenta molto più di una semplice fila di denti, è simbolo di benessere, di salute, di equilibrio psicofisico, di relazione sociale, di vitalità. Curare la propria immagine non è più un lusso per la popolazione, ma un obiettivo sempre più avvincente. Le persone vogliono essere più belle e quindi più sane, più contente della propria immagine esteriore e di riflesso anche di quella interiore. Bisogna incentivare i pazienti che non sempre manifestano tali esigenze perché spesso non conoscono l’efficacia di tante nuove tecniche e prodotti. Il successo di un medico, inoltre, è direttamente proporzionale all’interesse che ha verso il sorriso dei suoi pazienti.

L’eccellenza del nostro Centro riguarda le innovative tecniche di implantologia, interventi di inserimento per via chirurgica di viti in titanio che consentono di riabilitare completamente, dal punto di vista funzionale ed estetico, le arcate dentarie.
Negli ultimi anni sempre più persone decidono di risolvere i loro problemi scegliendo l'implantologia dentale per sostituire i denti persi e poter avere in bocca protesi ben fisse e salde come i nostri denti naturali.
E' questa la vera rivoluzione per i nostri pazienti che, dopo anni di difficoltà nella propria funzione masticatoria, ritroveranno il piacere, la sicurezza, il gusto del mangiare tutto quello che desiderano con disinvoltura e con una nuova gioia anche di socializzare, di divertirsi e di sorridere.

Per ulteriori informazioni consultare il sito: www.centromisiano.it


domenica 29 settembre 2013

Non ne posso più, non se ne può più.

Finora ho rispettato la carica più alta dello Stato, non parlandone, ho avuto riguardi per il ruolo non per l'uomo, l'ho fatto per rispetto della Costituzione, per il mio paese e per quello che hanno rappresentato alcuni predecessori (come dimenticare il mitico Pertini). Ma adesso non se ne può più di questo golpe comunista, guidato da un vergognoso capo e appoggiato da comunisti retrogradi mascherati da partiti che si chiamano di sinistra. L'impalcatura costruita da Napolitano a colpi di rielezione, di saggi comprati al mercato della politica, di nomine a senatori in un momento in cui la gente muore di fame, di gestione presidenziale del Parlamento, sta crollando. L'Italia non può più reggersi sulle spalle di un ultra ottuagenario che sta, volontariamente o meno non importa, esercitando poteri da monarca che nessuno gli ha attribuito. "L'ultimo dei comunisti" deve rassegnare le dimissioni. E' a lui che dobbiamo questo impasse. Alle sue alchimie va attribuito lo sfacelo istituzionale attuale. Ci ha condotti all'indietro regalandoci un tristissimo primato: siamo l'ultimo ed unico paese comunista al mondo!!! Solo il popolo può cambiare l'andamento, altrimenti il futuro è altrove, il progresso non ci riguarderà più. 

sabato 21 settembre 2013

Lo gnosticismo

Lo gnosticismo è un movimento filosofico-religioso, molto articolato, la cui massima diffusione si ebbe nel II e III secolo dell'era cristiana. Ancora non è completamente chiaro se la nascita dello gnosticismo affondi le sue radici in correnti filosofiche pre-cristiane, tuttavia sembra accertato che esso abbia tratto il suo maggior impulso dalla speculazione mistica diffusa negli ambienti ebraici del I secolo d.c. o le dottrine dualistiche di derivazione zoroastriana persiana. Non mancano, inoltre, influenze derivate dalla metafisica platonica, da elementi delle varie religioni misteriche, dalle correnti magico-astrologiche dell’Oriente, dall’ermetismo, dalla Qabbalah, dal giudaismo alessandrino e dalle filosofie ellenistiche. Ebbe come centri di maggiore fioritura soprattutto Alessandria d'Egitto e Roma, tra il I e il IV secolo d.c.. Il termine gnosticismo deriva dalla parola greca gnósis (γνσις), "conoscenza", e si riferisce all'idea di una conoscenza segreta del divino (conoscenza esoterica) che soltanto pochi iniziati possiedono. L’etimo della parola è il vocabolo greco gnosis, che indica la conoscenza o la comprensione in senso non scientifico ma spirituale, un po’ come l’illuminazione conseguita dai buddisti attraverso la contemplazione di sé e una condizione di empatia con la realtà circostante. Per lo gnostico il cammino che porta a Dio passa attraverso la consapevolezza del proprio sé e la comprensione della natura e delle scienze naturali. La gnosis è un atteggiamento esistenziale che coinvolge totalmente la vita dell’individuo. Questi, attraverso un processo intuitivo, giunge alla conoscenza di sé, dell’origine dell’uomo e del mondo: questa conoscenza gli consente la salvezza personale dal mondo della materia, che è il male da cui redimersi.

Gli gnostici non aderirono completamente ai Vangeli canonici, dai quali divergono in modo radicale su alcuni punti salienti. La Resurrezione del Cristo non è da intendersi, a loro avviso, in modo letterale, ma in modo simbolico, ossia come l’incontro sul piano spirituale del Salvatore con i suoi discepoli. La resurrezione della carne sarebbe, a loro avviso, non solo una ingenuità ma una vera e propria eresia.

Ma non era solo questo a far sì che gli gnostici fossero apertamente combattuti dal cristianesimo. Nel III e IV secolo la Chiesa istituzionale stava facendo opera di epurazione dei testi non riconosciuti come ortodossi, affermando uno dei dogmi su cui si regge l’intera istituzione: la strada che conduce l’uomo a Dio è molto difficile e solo la Chiesa è in grado di tracciarla interpretando in modo esatto la parola del Dio Creatore.

Alcuni cristiani gnostici erano di tutt’altro avviso; alcuni erano arrivati a ritenere che si potesse affermare che l’umanità stessa aveva creato Dio, da cui ne derivava che le potenzialità interiori di ogni uomo, erano in grado di giungere alla verità. Lo gnostico Valentino intendeva per Anthropos (il primo Padre del Tutto) la sostanza spirituale dell’essere umano, ecco perchè secondo lui il Salvatore si definì "Figlio di Uomo" e lo stesso linguaggio religioso sarebbe la creazione umana del mondo divino.

Per lo gnostico la ricerca religiosa era tutt'uno con l'esplorazione della psiche, per questo egli non poteva che rifiutare qualsiasi istituzione religiosa che, con i suoi dogmi, ostacolava la ricerca stessa. Altro punto di controversia con il cattolicesimo era il peccato quale fonte di dolore: per lo gnostico la sofferenza è l’ignoranza in cui l’uomo vive e che lo pone in uno stato di oblio, di inconscienza che porta anche una forma di auto-distruzione. Il "lume della mente" sarà ciò che porta alla salvezza perchè ognuno riceverà "il proprio nome" intendendo con ciò la vera identità. 
Il Regno di Dio per gli gnostici non è da intendere in termini letterali come se fosse un luogo specifico "...ma il Regno è dentro di voi ed è fuori di voi. Quando conoscerete voi stessi, sarete conosciuti e saprete che siete figli del Padre vivente", chi raggiunge la gnosi "non è più un cristiano, ma un Cristo." Pur non essendo rintracciabile una precisa disciplina per poter giungere a sé e quindi alla Verità, ciò che sembra essere fondamentale per lo gnostico è allontanarsi dalla vita "materiale", dai desideri fisici, percorrendo pratiche ascetiche, è comunque un percorso privato in cui l’illuminato si rallegra di essersi liberato dalle costrizioni esterne inerenti alla materia. 
Questa contrapposizione radicale nei confronti del mondo racchiude una interpretazione che differisce da quella ortodossa che vede nel Cristo la guida "verso la pienezza di Dio" discesa nell’esperienza umana attraverso il corpo che diventa perciò sacro. L’umanità è, secondo gli gnostici, divisa in tre categorie: i "somatici" o "ilici" che sono dominati dalla materia; gli psichici che racchiudono un’anima vagamente ricettiva per una eventuale attrazione dall’alto e infine gli "spirituali" o "pneumatici" (gli gnostici); da questa concezione ne deriva che la salvezza dell'uomo è una questione strettamente privata in cui il rapporto tra gli uomini perde rilevanza ed è solo riservata ad una élite predestinata. Tuttavia se i limiti possono essere rintracciati in questi atteggiamenti manichei e individualisti, la gnosi presenta spunti di riflessione proprio a partire dall’accento che essa pone sulla ricerca spirituale dell'individuo e sull'impossibilità di delega ad autorità esterne di tale compito; principio che è alla base della moderna psicoanalisi evolutiva.

(sullo stesso argomento prossimamente L'Apocrifo di Giovanni)

martedì 20 agosto 2013

La disobbedienza civile

In un momento in cui tutto sembra allo sbando, la società impazzisce, le Istituzioni fanno ridere, i controsensi sono all'ordine del giorno, i Peggiori di sempre non solo non vengono allontanati bensì vengono pregati per essere riconfermati,  il più debole viene sempre più colpito per garantire i poteri forti, le piazze di tutto il mondo insorgono e le sommosse dilagano, risulta contemporaneo il pensiero di  Henry David Thoreau, filosofo anarchico ottocentesco che scrisse un libro intitolato La disobbedienza civile.

Thoreau fu un personaggio forte, tanto per la personalità quanto per le scelte di vita: tra le tante cose che fece, si rifiutò di pagare le tasse in segno di protesta contro le scelte guerrafondaie degli Stati Uniti, allora in guerra con il Messico, e per questo fu arrestato; da allora perse completamente la fiducia nell’istituzione statale («compresi che lo Stato era stupido, [...] che non sapeva distinguere gli amici dai nemici, e persi completamente il rispetto nei suoi confronti che mi era rimasto, compatendolo») e decise di distaccarsi non solo da essa, ma anche dall’idea stessa di società, ritirandosi ad una vita appartata anche fisicamente, una scelta questa che lo spinse ad abbandonare la città e a costruirsi una capanna, in riva ad un lago isolato, in cui visse (e scrisse) per due lunghi anni.

Il linguaggio è chiaro ed i contenuti, nonostante i continui riferimenti biblici e religiosi, nonostante l’ingenuità di alcune sue considerazioni economiche, hanno l’arditezza di andare contro una tradizione filosofica e politica che nello Stato borghese ottocentesco era difficile scalzare: quella di giustificazione dello Stato borghese stesso. Egli lo nega, ne rifiuta la legittimità, fa lo stesso con la democrazia, considerata innaturale (perchè infatti una maggioranza dovrebbe avere il diritto di governare? «La ragione pratica per la quale [...] si permette ad una maggioranza di governare, non risiede nel fatto che è più probabile che essa sia nel giusto, [...] ma è solo perchè la maggioranza è fisicamente più forte»). Egli propone un’anarchismo individuale e suggerisce validi motivi e metodi per abbattere la tirannia democratica, dittatura e imposizione dei più sui pochi.

La disobbedienza civile


Rileggendolo in questo periodo di tempesta finanziaria e sociale, non si possono che trovare considerazioni perfette per il momento, soprattutto riferendosi ai politicanti da quattro soldi attuali e al peso schiacciante del capitale finanziario nel mondo globalizzato: «è opera di un numero relativamente ristretto di persone che si servono del governo stabilito come proprio esclusivo strumento, poiché il popolo non avrebbe consentito all’impresa». Non ci resta che.....

sabato 20 luglio 2013

La valle dell'olio

Risalendo l'intera vallata del Tuccio, adagiato sulla sua sponda sinistra, si incontra Bagaladi, uno degli ultimi agglomerati urbani prima di inerpicarsi sulle pendici aspromontane, un paese di antiche tradizioni e ricco di storia e cultura, le cui origini risalgono alle invasioni saracene. Addentrandoci verso la sorgente della stessa fiumara si incontrano solo le ormai quasi scomparse rovine dell'antico monastero di S.Angelo, rifugio di monaci eremiti basiliani di alcuni secoli fa.
In questa terra, caratterizzata da una numerosa presenza di uliveti e dunque produttrice di un pregiatissimo olio di oliva, affondano le origini della mia famiglia.


Ed alla produzione dell'olio è legata la storia dei miei antenati: grossi proprietari di terre coltivate ad uliveti nel comune di Bagaladi e di Roghudi Vecchio. Nonno Carmelo fu tra i primi ad avviare i vecchi frantoi a macina e presse nei due territori; mio padre continuò la tradizione di famiglia inaugurando successivamente uno dei più grossi impianti di molitura delle olive con le centrifughe di ultima generazione.
Altri elementi culturali reperibili in questo meraviglioso territorio appartengono all'arte: su tutti il gruppo marmoreo dell'Annunciazione, opera di Antonello Gagini, conservato nella Chiesa della Santissima Annunziata. 
Accanto alla Chiesa, in una posizione privilegiata che domina il centro storico, sorge il palazzo della mia famiglia: Palazzo Misiano, ceduto negli ultimi anni all'amministrazione locale e che ospita adesso una sede per mostre, meeting e congressi, un punto di riferimento per la storia, la tradizione e la cultura del paese. Particolare rilevanza e suggestiva imponenza occupa la torre di Palazzo Misiano, dalla quale si ammira l'intera vallata.

domenica 9 giugno 2013

Bisogna aver paura!

La paura è un'emozione primaria legata alla sicurezza ed ai meccanismi di difesa dell'uomo, ed ha la funzione di ottimizzare le nostre risposte di fronte ad eventuali pericoli. Essa ci permette di affrontare situazioni difficili consapevoli dei nostri limiti. 
Quando aumenta il battito cardiaco, il respiro si fa più veloce e la pressione del sangue accelera, si attiva il sistema nervoso simpatico che innesca le risorse per affrontare il pericolo rilasciando adrenalina. È dunque una reazione dell'organismo, la migliore alleata dell'uomo per sopravvivere, ma anche per crescere e sentirsi più vivi.
La paura può essere considerata come pre-condizione dello sviluppo del coraggio, perciò solo chi prova paura ed è capace di dominarla si può definire coraggioso, altrimenti si tratta di incoscienza.
Per renderci migliori bisogna dunque aver paura, per rafforzarci in previsione delle sfide cui siamo quotidianamente chiamati, rendendoci degli adulti capaci di cogliere le opportunità, di sopportare meglio lo stress e tollerare di più le frustrazioni, in poche parole per vivere meglio.

mercoledì 22 maggio 2013

Formar parte de la historia, no tiene precio

Madrid, 22 Maggio 2010, si concretizzava un sogno che molti di noi hanno coltivato fin da bambini: dopo una straordinaria stagione l'Inter guidata dall'indimenticabile Mourinho superava con una doppietta del Principe Milito il Bayern Monaco al Bernabeu e veniva incoronata Regina d'Europa, siglando il primo ed unico Triplete della storia calcistica italiana dopo la vittoria di scudetto e Coppa Italia. Veniva così scritta una pagina storica del Calcio italiano e nerazzurra in particolare.
Quella sera di tre anni fa io ero lì, in prima fila in quel tempio calcistico quale è il Santiago Bernabeu, assieme agli amici Davide e Vittorio, ed ho seguito quello spettacolo appena dietro i cartelloni pubblicitari a bordo campo, di fronte alla panchina nerazzurra, nel punto esatto in cui Milito scattava per siglare lo storico 2-0.
L'attesa è stata quasi infinita, in un clima festoso e amichevole le due tifoserie dopo aver invaso Madrid si scambiavano le coreografie dalle due curve. Quindi mentre si avvicinava l'inizio dell'incontro e la tensione cominciava a salire i nostri idoli hanno cominciato a scaldarsi ad un palmo dal nostro naso. Scattavano Maicon e Cambiasso, Eto'o e Samuel, Snejider e Chivu; e mentre in panchina scalpitavano i vari Cordoba e Materazzi, Julio Cesar si tuffava tra i pali. Allo scadere dei novanta minuti esplodeva la gioia interista: dopo l'abbraccio tra il presidente Moratti e Mourinho e il commosso saluto dello Special One sotto la curva nerazzurra, il Capitano Zanetti sollevava al cielo la Champion's League.
Ad appena tre anni da quell'impresa viviamo momenti di tutt'altra intensità e umore, ma la passione non si affievolisce mai e, anche se la vita ci riserva emozioni più importanti, quelle vissute nella serata madrilena non le dimenticheremo mai ed avranno sempre un angolo dedicato nel nostro cuore nerazzurro.







mercoledì 15 maggio 2013

Grandi, medi e piccoli

Molti si credono grandi, alcuni disprezzano i medi, parecchi considerano gli altri piccoli. In effetti ci sono tre tipi: gli uomini grandi, gli uomini medi e gli uomini piccoli. E possiamo distinguerli a seconda degli argomenti di cui parlano più spesso.
Gli uomini grandi parlano dei loro ideali, dei loro valori, di ciò che vogliono raggiungere di bello e di buono. Per se stessi, e per il bene dell’umanità.
Gli uomini medi parlano di ciò che serve soltanto a loro. E parlano soltanto di beni materiali: soldi, oggetti, prestigio sociale.
Gli uomini piccoli parlano dei difetti degli altri. La colpa dei loro insuccessi? E’ sempre degli altri, che sono cattivi, invidiosi, egoisti, disonesti… Vedono queste qualità in tutti gli altri, perché le hanno loro. Sono talmente immersi in pensieri negativi che li scorgono ovunque, tranne che in chi li genera: se stessi. E sono i più numerosi!

venerdì 10 maggio 2013

Creed Original Vetiver


La storia dei profumi Creed risale al 1760 quando venne fondata a Londra, da James Henry Creed, l'omonima Casa di profumeria che raccolse ben presto credito e notorietà tra i più importanti personaggi dell'epoca, da Napoleone III a Francesco Giuseppe, a Elisabetta d'Austria e d'Ungheria, alla Regina Cristina di Spagna.
Nel 1854 si trasferì a Parigi, sotto la protezione dell' Imperatrice Eugenia. Olivier Creed è il sesto discendente di una grande stirpe di profumieri e crea personalmente tutti i suoi profumi, fatto raro nel mondo attuale della profumeria, che conferisce un"atout" in più a queste creazioni apprezzate, oggi come ieri, presso i personaggi più in vista del "bel mondo".
Da oltre due secoli, Casa Creed crea profumi raffinati, unici, veri capolavori di composizione dove gli ingredienti naturali più ricercati si fondono in suggestive creazioni personali e distintive.
Le fragranze Creed sono una antologia di capolavori di Alta Profumeria, fra Eau de Toilette e Millesimati.

L' Original Vetiver, l'essenza che prediligo, è un profumo raro, composto da essenze nobili, dedicato ad un uomo che reinterpreta i valori della tradizione con raffinatezza e si diletta a fonderli con il suo entusiasmo per l'avventura.
Le calde e sensuali ondate del vetiver e dei legni orientali sono rese fresche e frizzanti dal sapiente uso di sentori speziati e rese leggiadre con armoniose note agrumate.
E' la prima creazione a cui ha contributo Erwin figlio di Olivier Creed. Note di testa solari e mediterraneee, sono il preludio al soffio speziato e leggermente misterioso che porta al cuore verde e boisé con un tocco caldo, per scivolare poi nell'incanto esotico-floreale e delle note di fondo calde e sensuali.

Famiglia olfattiva: Agrumata Floreale Chypre
Note di testa: Bergamotto Italiano, Arancia Amara, Mandarino di Sicilia, Foglie di Vetiver
Note di cuore: Pepe Bianco, Coriandolo, Pepe Rosa
Note di fondo: Sandalo del Mysore, Vetiver di Haiti, Ambra Grigia, Musk Tonkino
Anno creazione: 2004
Tipo di Fragranza: Maschile


martedì 7 maggio 2013

La Civiltà Madre ed i rotoli del Mar Morto

Sono un appassionato di Storia, antica, moderna e contemporanea: mi piace studiare i personaggi, calarli nel contesto in cui hanno vissuto e approfondire le culture e le tradizioni che ci hanno tramandato. Con questo argomento riconducibile agli albori della Civiltà voglio dunque rilanciare la sezione Argomentazioni del mio blog, arricchendola di alcuni spunti storici nella speranza di incontrare il gradimento dei miei lettori.

Numerose testimonianze sfogliando i Libri Sacri avvalorano la tesi della presenza sul nostro pianeta di un'arcaica Civiltà Madre, presumibilmente artefice o co-artefice della creazione dell'attuale genere umano. Da secoli, gli archeologi sono impegnati nello studio e soprattutto nella divulgazione delle prove che confermano questa presenza (ancora però non riconosciuta dalla storiografia ufficiale) sul nostro Pianeta.
In particolare prendiamo in esame i preziosissimi Libri del Mar Morto, e in particolare il Testamento di Amran, scoprendo come gli antichi testimoniano i numerosi contatti con "esseri venuti dal cielo", cosiddetti Veglianti o Vigilanti, razza sconosciuta scomparsa 7000 anni fa.
Del resto la Bibbia stessa descrive questa comunità non terrestre come "caduti" citandoli col nome di Nephilim, Refaim, Rafaim, Enacim o Emin: "Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla faccia della terra e furono loro nate delle figlie, avvenne che i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e presero per mogli quelle che si scelsero fra tutte. (Genesi 6, 1-2)".

In tempi molto più recenti (1947), sulla costa occidentale del Mar Morto, un giovane pastore intento a vigilare il suo gregge al pascolo si imbattè in alcune giare di terracotta, rompendone alcune e rischiando di danneggiare seriamente il contenuto ancor ben più prezioso. In seguito a questo avvenimento furono rinvenuti una serie di rotoli manoscritti risalenti all'epoca degli Esseni, comunità giudaica palestinese del II secolo a.C. abitanti del villaggio di Qumran. Tra loro vi era una piccola cerchia di persone appartenente alla setta dei "puri". A caratterizzarli era la loro fede ascetica, che li portò alla separazione dal Tempio di Gerusalemme. Vivendo in estrema solitudine, furono proprio loro a scrivere i Rotoli del Mar Morto, saturi di descrizioni di eventi incredibili quali "fuoco venuto dal cielo", "fuochi di luce", "fiamme della lampada di Dio", e i più enigmatici "carri di Gloria", strettamente legati alle numerose apparizioni del cielo del deserto di Giuda. E' importante specificare che l'origine dei manoscritti si intreccia con la vita di Cristo, il quale, fu accolto nella comunità degli Esseni, ed iniziato dalla stessa comunità agli insegnamenti dei maestri, che in seguito avrebbe espresso in parabole. Gli iniziati di Qumran, in pratica, rivelarono a Gesù i dettami segreti della loro dottrina iniziandolo alla sapienza ermetica.

Ma come sono arrivati i Sacri Rotoli fino a noi? Tra il 68 e il 73 d.C. gli Esseni furono sottomessi dai Romani, i quali non tardarono a saccheggiare e distruggere buona parte dei preziosi manufatti e manoscritti, nel tentativo di cancellare storicamente la loro presenza su questo pianeta. Per timore della furia devastatrice delle Legioni Romane, i sacerdoti Esseni decisero di preservare i Rotoli Sacri all'interno di otri di terracotta, minuziosamente nascosti nelle grotte della regione, dove sono rimasti custoditi per millenni.
Ma il ritrovamento più prezioso è stato registrato nel 1954, qualche anno dopo i primi scavi. Stiamo parlando del famoso Testamento di Amran (dal nome del padre di Mosè), rotolo conservato, per un breve periodo di tempo, nel Rockfeller Museum di Gerusalemme. Nel testo sono menzionati i Vigilanti, nello specifico è descritto il sogno di Amran, nel quale due uomini discutevano animatamente e lui chiese:
" "Chi siete Voi per avere su di me un tale potere?" essi risposero: "Noi abbiamo ricevuto potere e dominio su tutta l'umanità" E dissero: "Quale di noi tu scegli perché ti governi?" Io sollevai i miei occhi e li osservai. Uno di loro era di aspetto terrificante, come un serpente, il suo manto era variopinto, ma molto scuro. Ed io osservai di nuovo. Il suo volto era come una vipera..."

In un altro affascinante rotolo, ahimè tenuto ancora segreto, dal titolo La nascita di Noè, ritroviamo la descrizione della nascita del patriarca come essere perfetto, e soprattutto "conoscitore delle ascensioni" e "dei viaggi del cielo", studioso dei segreti degli Angeli Celesti. Da ciò si potrebbe dedurre ipoteticamente che Noè, conoscesse le leggi segrete del movimento del cielo e degli altri. Nel capitolo 4 del Libro dei Giubilei si legge: "Fu in quei giorni che gli angeli del Signore discesero sulla terra, gli Angeli che vengono chiamati i Veglianti, al fine di istruire i figli degli uomini e di insegnare loro il senno e la rettitudine sulla Terra. Enoch fu il primo nato sulla terra ad apprendere la scrittura, la scienza o la saggezza dei Vigilanti, e che descrisse in un libro le costellazioni del cielo secondo l'ordine dei mesi loro propri, affinché gli uomini potessero conoscere le stagioni dell'anno secondo l'ordine dei diversi mesi..."
Nel Brontologion, segretissimo testo sacro di Quram, pare siano contenute formule ed indicazioni astrali utilissime e necessarie per poter prevedere il futuro mediante la lettura del cielo e della posizione della Luna e delle stelle. Il Testamento di Amran descrive, in buona sostanza, esseri-serpenti, la cui effige è stata rinvenuta in numerose tombe della città di Ur dei Caldei.

domenica 5 maggio 2013

Aria di mezzanotte (Pooh)

Era cresciuta in fretta
più di qualche stagione fa.
Sognava a testa bassa
tra i respiri della città.
Vorrei, vorrei, chissà cosa mai vorrei.
Pregava spegnendo la luce.
Lui era nato al porto
ma non era partito mai.
Sempre col fiato corto
rimandava il domani a poi.
Di lei, di lei, diceva non morirei,
ma poi non ci dormiva la notte.
Notte improvvisa, domenica spesa
tra novità.
Ridono insieme s'è arresa l'attesa,
sarà chissà.
Ed eccoli qui giocando a sognare
a dirsi promesse, a darsi parole,
a farsi l'amore.
Aria di mezzanotte
fra un minuto è già lunedi
l'alba ha le scarpe rotte
ma tra poco sarà già qui.
Vedrai, vedrai, accendono la città
e spengono insieme la notte.
Notte che passa, ma resta la festa
finché sarà
forse per gioco; per sempre per poco
sarà chissà.
E restano qui a darsi parole
le barche alla corda aspettano il sole,
e un giorno migliore.


(Pooh)

giovedì 2 maggio 2013

CoerenteMente

Dopo un lungo periodo di poca attività, ho deciso di dare nuovo impulso a questa pagina stropicciata che raccoglie appunti e pensieri di una mente che cerca di essere coerente principalmente con se stessa ma anche e soprattutto con gli altri.
Ed a tal proposito ho cercato qualcosa che potesse ridare slancio ad una idea che ho sempre fortemente voluto portare avanti, come sfogo alle mie inclinazioni ma anche come possibilità di poter condividere con quanti più possibile le mie riflessioni o gli argomenti che stuzzicano la mia curiosità: dare dunque un nome a questo foglio che rispecchiasse i contenuti ed il suo autore.
Mi piace pensare, e mi sforzo nella mia spiccata razionalità per poterci riuscire, di essere il più coerente possibile nelle mie idee, nei miei pensieri ma soprattutto nelle mie azioni: ho molto a cuore tenere sempre un comportamento corretto, leale e trasparente come mi è stato insegnato dai miei genitori e da tutti coloro che hanno partecipato alla mia formazione ed alla mia educazione e mi piacerebbe essere un esempio fulgido per tutti coloro che mi osservano ma soprattutto per un figlio che necessita di un punto di riferimento nella vita per la sua crescita e naturalmente per il suo futuro.
Certamente in un periodo in cui tutto cambia velocemente parlare di coerenza potrebbe sembrare anacronistico, ma l'essere coerenti non significa barricarsi dietro le proprie convinzioni, non voler accettare altri punti di vista o non voler cambiare atteggiamento a tutti i costi, ma quanto meno significa non cambiare opinione ad ogni folata di vento contrario e assumere un comportamento eticamente e moralmente lineare.
Non mi è dunque stato difficile trovare il titolo di questo blog, evidenziando anche le iniziali del mio nome che appaiono anche in quel logo che ormai mi caratterizza nella mia professione ma non solo.
È dunque con grande soddisfazione e piacere che presento a tutti Voi CoerenteMente, che da oggi potrete trovare anche direttamente al sito

www.coerentemente.com

mercoledì 1 maggio 2013

Vittime di una politica nauseabonda!

La situazione socio-economica in cui siamo coinvolti ha principalmente una causa, il vero male della nostra società: la politica ed i suoi infimi attori. Più delle varie mafie, 'ndranghete e camorre, fenomeni degenerativi bene o male perseguiti o perlomeno perseguibili, la politica di oggi è la vera mafia in giacca e cravatta, criminali senza scrupoli, ladri della cosa pubblica, arrogantemente impuniti, addirittura protetti e scortati dalle forze istituzionali di uno Stato allo sbando, in balia del proprio cancro che silenziosamente e velocemente lo divora dal suo interno.
Non esistono più i Politici di una volta, quasi sempre personaggi di alto livello culturale e sociale, impegnati professionalmente, gente dedicata alla causa, travolta da passione, che sacrificava affetti e denaro propri per portare avanti le proprie idee, martiri ed eroi che hanno perso la vita per i propri ideali, che si identificavano in una corrente per un foglio programmatico, forze contrapposte tra loro ma tendenti unicamente al bene collettivo.
Adesso la Casta pensa solamente ai propri interessi personali, a non rinunciare ad alcun beneficio che gli si può presentare, a praticare l'abuso come se fosse dovuto, ad amministrare la cosa pubblica come se fosse un loro bene privato incuranti del futuro dello stesso e delle generazioni che ne dovranno usufruire: siamo infestati da ignoranti nulla facenti, travestiti da politicanti di mestiere, a volte privi finanche di una istruzione basilare, quasi sempre contigui ad ambienti criminali con i quali praticano il voto di scambio.
Ed in questo contesto appena descritto, come possiamo sperare che il nostro Paese possa dare un futuro ai propri figli? Già adesso la povera gente si ritrova a disperare, ogni giorno si legge di un suicidio dettato da problematiche socio-economiche, la disoccupazione ha toccato livelli mai visti prima, i servizi dall'istruzione alla sanità sono ormai decadenti o addirittura scomparsi.
E non dobbiamo sorprenderci se proprio nel momento in cui Enrico Letta prestava il giuramento in Quirinale per formare il tanto sospirato governo, un uomo disperato (e non psicolabile) che non riusciva più a mantenere il figlio ha cominciato a sparare su poveri carabinieri, anch'essi vittime di questa politica nauseabonda: comportandosi da farmaco chemioterapeutico avrebbe voluto colpire qualche politico, artefice della situazione che noi tutti stiamo vivendo, ed a farne le spese sono stati due innocenti che lo Stato paga per proteggere il suo cancro! Riusciremo mai a trovare una terapia mirata per salvare la nostra paziente nazione?

martedì 23 aprile 2013

Il mandorlo in fiore!

È da poco trascorso quel momento particolare che è caratterizzato dalla fioritura del mandorlo: ho sempre avuto un debole per questo fenomeno della natura, uno dei più comuni tra i tanti simboli della Primavera. Pianta fausta per eccellenza, la ritroviamo anche nelle Sacre Scritture: dagli Ebrei viene infatti considerata promessa di vita. In uno dei periodi più felici dell'anno in cui il tepore delle giornate ci avvolge, la luce risplende forte sui colori vivi dei prati fioriti, e su tutti il bianco del mandorlo: ogni progetto diviene realizzabile e i sogni non sembrano poi così lontani.
È il tempo dell'equinozio, in cui il Sole lascia i Pesci per entrare nell'Ariete, è la Primavera, stagione di giorni luminosi, d'incanto e di attese. Il mandorlo dunque assurge a simbolo positivo, ed ancora di più lo è il suo frutto che allude all'interiorità nascosta dall'esteriorità: rompere il guscio della mandorla significa allegoricamente giungere al termine del cammino che conduce a scoprire il tesoro invisibile che è in noi. Alla prossima fioritura!

domenica 7 aprile 2013

"Kairós parole e speranze" Poesie di Pietro Sgrò

Questa mattina nella sala "G. Levato" del Consiglio Regionale a Reggio Calabria è stato presentato il libro di poesie dell'amico Pietro Sgrò.
Tra le note di uno strumento a fiato ed i suoi versi recitati, si è tracciato il profilo del poeta e i temi della sua opera intitolata "Kairós", divinità dell'attimo fuggente, impregnata di quella cultura grecanica che caratterizza le sue origini.
Qualche anno addietro egli mi fece dono della poesia "Il sacro viandante", dedicata al defunto Pontefice Giovanni Paolo II, che qui di seguito desidero condividere con tutti voi, certo del gradimento anche dello stesso autore.


IL SACRO VIANDANTE

Portandoti in grembo tua madre sognava
il piccolo fiore del proprio amore;
nascesti, già bello e biondino,
con dentro insito il dono divino.

Per la tua terra, che amasti col cuore,
tra guerra, persecuzione e dolore,
scegliesti subito il perdono e la via del del Signore.

Dal freddo Nord al Cupolone
intraprendesti la tua missione,
baciando il suolo delle nazioni,
visitando popolazioni;
e, tra ricchezza povertà,
ridasti a tutti pace, amore e libertà.

Orde di giovani seguiron il tuo cammino,
sentendosi dentro quel dono divino;
e, anche colui che sparò senza pietà
pose il suo capo dinnanzi alla tua santità.

La tua fede, vestita di bianco,
non si fermò al Muro del Pianto;
e, nonostante la malattia,
pregasti sempre per la salvezza mia.

Adesso, che brezza di Roma ti accompagna in sacrato,
sventolando bandiere e sermoni di Stato,
riposa sereno in larice bianco,
come la tua vita vissuta d'incanto.

Il popolo piange al tuo sorriso,
mentre tu sei già in Paradiso;
lasciando in terra uno spirito di pace
ritorna tra le braccia della divina Madre.

(Pietro Sgrò)

martedì 2 aprile 2013

Il vento sta cambiando.

A quasi un mese dalla sua salita al soglio pontificio, Papa Francesco è già entrato nei cuori dei fedeli. Si è presentato nella maniera più semplice, così come ha sempre fatto nel corso di tutta la sua missione clericale. Ha scelto un nome significativo, ha predicato da subito pace ed umiltà. Si è volutamente distaccato dai fasti e dagli ori usuali, si è rivolto ai poveri ed ha ammonito i potenti. Sembra che lui stesso abbia risposto ai cardinali che gli porgevano insegne dorate: " No grazie, è finito il carnevale".
Si racconta che al conclave del 2005 era lui il "papabile", ma di fronte alla figura dell'allora decano fece egli stesso un passo indietro. Alla luce di quanto successo, sarebbe stato meglio che il passo indietro lo avesse fatto Benedetto, così come si è verificato a distanza di 8 anni. Forse la Chiesa ha perso questi 8 anni dopo il magnifico periodo di Wojtyla. Ma alla fine tutto è andato al proprio posto, Francesco diventa il vero successore di Giovanni Paolo II e toccherà a lui la proclamazione a Santo del Beato Karol Wojtyla.
La speranza è che questo vento nuovo spazzi via tutte le scorie politiche, sociali e religiose che hanno annebbiato l'umanità in questi ultimi periodi e che la Chiesa sotto la guida di Francesco possa essere riferimento e mettersi al servizio del prossimo, allontanandosi da quelle logiche di potere che Cristo combattè fino alla morte.