martedì 7 maggio 2013

La Civiltà Madre ed i rotoli del Mar Morto

Sono un appassionato di Storia, antica, moderna e contemporanea: mi piace studiare i personaggi, calarli nel contesto in cui hanno vissuto e approfondire le culture e le tradizioni che ci hanno tramandato. Con questo argomento riconducibile agli albori della Civiltà voglio dunque rilanciare la sezione Argomentazioni del mio blog, arricchendola di alcuni spunti storici nella speranza di incontrare il gradimento dei miei lettori.

Numerose testimonianze sfogliando i Libri Sacri avvalorano la tesi della presenza sul nostro pianeta di un'arcaica Civiltà Madre, presumibilmente artefice o co-artefice della creazione dell'attuale genere umano. Da secoli, gli archeologi sono impegnati nello studio e soprattutto nella divulgazione delle prove che confermano questa presenza (ancora però non riconosciuta dalla storiografia ufficiale) sul nostro Pianeta.
In particolare prendiamo in esame i preziosissimi Libri del Mar Morto, e in particolare il Testamento di Amran, scoprendo come gli antichi testimoniano i numerosi contatti con "esseri venuti dal cielo", cosiddetti Veglianti o Vigilanti, razza sconosciuta scomparsa 7000 anni fa.
Del resto la Bibbia stessa descrive questa comunità non terrestre come "caduti" citandoli col nome di Nephilim, Refaim, Rafaim, Enacim o Emin: "Quando gli uomini cominciarono a moltiplicarsi sulla faccia della terra e furono loro nate delle figlie, avvenne che i figli di Dio videro che le figlie degli uomini erano belle e presero per mogli quelle che si scelsero fra tutte. (Genesi 6, 1-2)".

In tempi molto più recenti (1947), sulla costa occidentale del Mar Morto, un giovane pastore intento a vigilare il suo gregge al pascolo si imbattè in alcune giare di terracotta, rompendone alcune e rischiando di danneggiare seriamente il contenuto ancor ben più prezioso. In seguito a questo avvenimento furono rinvenuti una serie di rotoli manoscritti risalenti all'epoca degli Esseni, comunità giudaica palestinese del II secolo a.C. abitanti del villaggio di Qumran. Tra loro vi era una piccola cerchia di persone appartenente alla setta dei "puri". A caratterizzarli era la loro fede ascetica, che li portò alla separazione dal Tempio di Gerusalemme. Vivendo in estrema solitudine, furono proprio loro a scrivere i Rotoli del Mar Morto, saturi di descrizioni di eventi incredibili quali "fuoco venuto dal cielo", "fuochi di luce", "fiamme della lampada di Dio", e i più enigmatici "carri di Gloria", strettamente legati alle numerose apparizioni del cielo del deserto di Giuda. E' importante specificare che l'origine dei manoscritti si intreccia con la vita di Cristo, il quale, fu accolto nella comunità degli Esseni, ed iniziato dalla stessa comunità agli insegnamenti dei maestri, che in seguito avrebbe espresso in parabole. Gli iniziati di Qumran, in pratica, rivelarono a Gesù i dettami segreti della loro dottrina iniziandolo alla sapienza ermetica.

Ma come sono arrivati i Sacri Rotoli fino a noi? Tra il 68 e il 73 d.C. gli Esseni furono sottomessi dai Romani, i quali non tardarono a saccheggiare e distruggere buona parte dei preziosi manufatti e manoscritti, nel tentativo di cancellare storicamente la loro presenza su questo pianeta. Per timore della furia devastatrice delle Legioni Romane, i sacerdoti Esseni decisero di preservare i Rotoli Sacri all'interno di otri di terracotta, minuziosamente nascosti nelle grotte della regione, dove sono rimasti custoditi per millenni.
Ma il ritrovamento più prezioso è stato registrato nel 1954, qualche anno dopo i primi scavi. Stiamo parlando del famoso Testamento di Amran (dal nome del padre di Mosè), rotolo conservato, per un breve periodo di tempo, nel Rockfeller Museum di Gerusalemme. Nel testo sono menzionati i Vigilanti, nello specifico è descritto il sogno di Amran, nel quale due uomini discutevano animatamente e lui chiese:
" "Chi siete Voi per avere su di me un tale potere?" essi risposero: "Noi abbiamo ricevuto potere e dominio su tutta l'umanità" E dissero: "Quale di noi tu scegli perché ti governi?" Io sollevai i miei occhi e li osservai. Uno di loro era di aspetto terrificante, come un serpente, il suo manto era variopinto, ma molto scuro. Ed io osservai di nuovo. Il suo volto era come una vipera..."

In un altro affascinante rotolo, ahimè tenuto ancora segreto, dal titolo La nascita di Noè, ritroviamo la descrizione della nascita del patriarca come essere perfetto, e soprattutto "conoscitore delle ascensioni" e "dei viaggi del cielo", studioso dei segreti degli Angeli Celesti. Da ciò si potrebbe dedurre ipoteticamente che Noè, conoscesse le leggi segrete del movimento del cielo e degli altri. Nel capitolo 4 del Libro dei Giubilei si legge: "Fu in quei giorni che gli angeli del Signore discesero sulla terra, gli Angeli che vengono chiamati i Veglianti, al fine di istruire i figli degli uomini e di insegnare loro il senno e la rettitudine sulla Terra. Enoch fu il primo nato sulla terra ad apprendere la scrittura, la scienza o la saggezza dei Vigilanti, e che descrisse in un libro le costellazioni del cielo secondo l'ordine dei mesi loro propri, affinché gli uomini potessero conoscere le stagioni dell'anno secondo l'ordine dei diversi mesi..."
Nel Brontologion, segretissimo testo sacro di Quram, pare siano contenute formule ed indicazioni astrali utilissime e necessarie per poter prevedere il futuro mediante la lettura del cielo e della posizione della Luna e delle stelle. Il Testamento di Amran descrive, in buona sostanza, esseri-serpenti, la cui effige è stata rinvenuta in numerose tombe della città di Ur dei Caldei.

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