domenica 23 settembre 2018

Calabria, percorsi in bicicletta

La nostra terra calabra ci riserva tantissime sorprese e altrettanti spettacoli. I due rilievi montuosi più importanti, la Sila e l’Aspromonte, ci regalano una bellissima immagine di paesaggi scandinavi nel cuore del Mar Mediterraneo: aria salubre, boschi rigogliosi, laghi incantevoli, acqua fresca e pura e pascoli verdi e incontaminati.
Dalle vette, in condizioni meteo favorevoli, si possono ammirare il Mar Jonio da una parte e il Mar Tirreno dall’altra, il famoso vulcano siciliano Etna e le Isole Eolie con l’altro vulcano Stromboli.
E mentre ci si addentra negli altipiani in mezzo a laghi, boschi e campi, si incontrano le mandrie che d’estate transumano nelle alture, e gli agricoltori che producono primizie della terra che le piccole ed eccellenti aziende locali commercializzano facendo gustare ai visitatori una miriade di prodotti tipici.
In questi contesti meravigliosi, negli ultimi anni si è sviluppato il fenomeno del cicloturismo che permette a tanti appassionati di cimentarsi nel loro sport preferito in percorsi mozzafiato, così come ai tanti amanti della natura e alle compagini organizzate di effettuare avventurose passeggiate e esplorazioni entusiasmanti sia nei periodi primaverili ed estivi, sia nei periodi più freddi dove ci si può inoltrare fino alle altitudini consentite dalla neve. 
I percorsi silani si estendono dalla zona di Camigliatello fino ai piedi del Cristo di Monte Scuro, passando sul lago Cecità o per pianoro di Macchia Sacra e giungendo poco sotto Botte Donato, la cima più alta dell’altopiano con vista sulla vallata di Lorica, che d’inverno si trasforma in stazione sciistica.
L'Aspromonte è ricco di magnifici e suggestivi paesaggi, di sentieri che affiancano panorami vasti e diversi e che permettono di attraversare zone in cui mare e monti appaiono così vicini da sembrare un tutt'uno. Percorrendo i suoi sentieri si passa dagli antichi sentieri dei Greci ai borghi caratteristici come quello di Gerace, dalle cascate del Marmarico agli stretti valloni, dai monumenti storici ai numerosi agglomerati rocciosi come Pentedattilo o Pietra Cappa. Chi ama la natura non può non rimanere impressionato dalle immense foreste di alberi secolari e, ancora, dalle rarità faunistiche come il capriolo, che grazie all'Ente Parco d'Aspromonte è ritornato a vivere nei nostri boschi. Dallo Jonio al Tirreno dipartono numerosi percorsi che giungono alla stazione sciistica di Gambarie, o alle Serre attraverso il sentiero del Brigante, o dal mare dello Stretto attraverso il famoso e antico Sentiero Italia, dal Monte Basilicò a Montalto, ai Piani di Melia o alla Diga del Menta che porta fino all’Amendolea.
Pedalare cullati dal rumore delle onde sulla punta dello stivale fino alle fresche alture, attraverso borghi suggestivi e resti di antiche civiltà, assaporando ogni singolo momento o particolare di questa splendida terra, è una occasione unica che il turismo in bicicletta ci regala.

La ricompensa di giornate vissute tra queste bellezze è data dai paesaggi e dagli odori di questa montagna così poco abitata e conosciuta ma tanto incontaminata e spettacolare.

sabato 22 settembre 2018

Il mito “Ufo Robot”

“Si trasforma in un razzo missile / con circuiti di mille valvole / tra le stelle sprinta e va. / Lui respira dell’aria cosmica / è un miracolo di elettronica / ma un cuore umano ha. / Ma chi è? “.... con questa sigla, famosissima a chi come me ha superato una certa età, quaranta anni fa circa un robottone alto 30 metri balzava fuori dagli schermi diventando un mito generazionale e dava l’addio ai cartoni animati che fino ad allora rappresentavano cani, gatti e topi.
Quando Goldrake debuttò nel 1978, il suo raggio antigravità, il maglio perforante e l’alabarda spaziale catturarono la fantasia dei ragazzini ma non l’entusiasmo dei genitori che credevano che il cartone fosse troppo violento: in realtà Goldrake non esaltava la violenza in sé, ma i valori del coraggio, della generosità e dell’amicizia. 
Actarus, un principe del pianeta Fleed, incarnava infatti il Bene, costretto a scappare a causa del malvagio Re Vega, simbolo di una società brutale, militarizzata e disumanizzata. Dopo essere fuggito a bordo del robot Goldrake, egli trovò rifugio sulla Terra, dove si mise a lavorare come stalliere, finché le forze di Vega non decidettero di invadere il nostro pianeta, obbligando Actarus ad affrontarle prima di ritornare su Fleed per fondare una nuova civiltà.

A distanza di tanti anni, molti di noi ripensiamo a questa saga e cerchiamo di contestualizzarla alla realtà in cui viviamo oggi, nella speranza che la lotta di Goldrake non sia stata vana...

mercoledì 19 settembre 2018

La Belle Evoque, un’oasi incantevole


Immersa nelle campagne della Sabina, tra il verde lussureggiante e i cinguettii degli uccelli, si staglia su un costone esposto a sud, dove il sole ti segue dall’alba al tramonto, un’oasi incantevole, una struttura ricettiva a pochi passi da Roma che ti accoglie e ti coccola nella sua tranquillità, trasferendoti benessere, felicità e vitalità.
Da una passione per l’accoglienza e la cucina, si realizza questo sogno dei due soci,  Fabio e lo chef Alessandro, che si coniuga perfettamente con la magia espressa da questa location spettacolare e ti permette di trascorrere i tuoi eventi o le tue giornate di relax all’insegna della cultura enogastronomica , esaltata dalle materie prime eccellenti del territorio (il ristorante EVO prende il nome dal celebre olio ExtraVergine di Oliva della Sabina) trasformate sapientemente dalla maestria dello chef. Così come ti puoi concedere un sano weekend di benessere nella rilassante SPA o a bordo piscina, impegnandoti nelle tante attività ricreative organizzate o in escursioni nei territori circostanti, dalla riserva naturale del Tevere-Farfa che accoglie il fantastico borgo con l’omonima Abbazia al rinomato patrimonio storico e naturalistico del Monte Soratte.
Un’esperienza unica... all’insegna della spensieratezza e del buon gusto...
www.labelleevoque.it




domenica 16 settembre 2018

Nasce ROOTS, radici oltre oceano



Dalla passione per il proprio lavoro, dalla volontà di valorizzare i propri territori e dall’entusiasmo nell’intraprendere nuove avventure e nuove sfide, caratteristiche che hanno contraddistinto i tre soci fondatori, nasce l’idea di volersi cimentare in un progetto dedicato ai servizi al turismo molto particolare e specifico. 
Nella sostanza l’obiettivo di Roots è quello di intercettare la moltitudine degli emigrati italiani all’estero e permettere loro di poter riscoprire le loro radici e la terra delle loro origini attraverso dei servizi specifici loro dedicati e far rivivere un’esperienza unica che va al di là del semplice viaggio nel nostro Belpaese.

Molte generazioni nate oltre oceano da connazionali partiti in cerca di lavoro e di fortuna tra la seconda metà dell'Ottocento e gli anni '70 del Novecento sentono la necessità o il semplice interesse a conoscere i luoghi dove sono cresciuti i propri genitori o i propri nonni, così come stabilire un contatto con le proprie origini, le proprie radici.
Chi è costretto a vivere lontano dalla propria patria riconosce in essa un forte carattere identitario, per questo motivo ROOTS con la propria mission intende mantenere vivo il legame con la terra natia dei propri avi, creando itinerari personalizzati, tenendo conto delle richieste e delle risposte a questionari specifici in modo da ritagliare tour su misura, in grado di ripercorrere la storia familiare, rievocarne la tradizione e, al tempo stesso, favorire la conoscenza del territorio combinando percorsi storico–culturali, naturalistici ed enogastronomici, col particolare intento di far rivivere i centri di minor valenza turistica.
Le numerose Associazioni di italiani all'estero consentono di poter raggiungere un bacino di utenza ben circoscritto, intercettando i bisogni e le necessità delle nuove generazioni per rendere un servizio sempre più appetibile, per poi sfruttare una rete tra operatori di eccellenza e professionalità delle nostre regioni di competenza, dalle guide turistiche agli esperti di genealogia, dagli albergatori e ristoratori ai produttori caseari e tipici, dagli artigiani alle incantevoli bellezze naturali e archeologiche, in modo da dare a questa tipologia di turisti un'opportunità imperdibile per immergersi in una cultura diversa da quella in cui vivono, ma che è anche quella di origine della propria famiglia, ed è proprio questo l'elemento che renderà l'esperienza unica ed autentica, caricandola di un altissimo contenuto emotivo in modo da lasciare vivo per lungo tempo il ricordo della loro vacanza per eccellenza.


giovedì 13 settembre 2018

Grande affermazione dello “Scirubetta Festival”




Si è concluso nella splendida cornice del lungomare di Reggio Calabria, raccogliendo grandi consensi e partecipazione, il primo festival del gelato artigianale. 
Scirubetta deriva dalla parola araba “Sherbet” che significa bevanda fresca. La preparazione tradizionale di questa “specialità” calabrese prevedeva la raccolta di neve fresca che, una volta portata in casa, veniva aromatizzata con miele di fichi, mosto cotto e, in tempi più recenti, con succo di agrumi o altra frutta, caffè e cioccolata. In pratica la scirubetta può, a buon diritto, essere considerata l’antesignana dell’attuale gelato artigianale. Da qui il nome dato a questo evento che si propone da quest’anno come appuntamento di riferimento per la categoria nel panorama nazionale.
Il Villaggio Scirubetta ha accolto per 4 giorni oltre 100 mila presenze che hanno avuto la possibilità di assaggiare le specialità di ben 24 maestri gelatieri da tutta Italia che hanno utilizzato nella maggior parte dei casi materie prime di altissima qualità soprattutto provenienti dalle eccellenze del nostro territorio.

Il successo di questa manifestazione è merito soprattutto della cooperazione tra i più importanti artigiani del settore che Reggio Calabria esprime da tanto tempo e rappresentano una tradizione ed una eccellenza a livello nazionale, basti pensare che il famoso chiosco verde situato all’inizio della via Marina proprio in questi giorni sta festeggiando i 100 anni...

Fuga dall’ombrellone


E anche per quest’anno l’estate, la “bella stagione “, ha lasciato il passo alle nostre attività quotidiane: le vacanze sono finite, il riposo è terminato e ritornano responsabilità, orari e formalità che avevamo lasciato da qualche settimana. 
Il ritorno in ufficio o sul posto di lavoro, la quotidianità dei gesti e dei comportamenti ci riporta a riprendere una routine che, seppur abbandonata da qualche settimana, ci sembra abitudine lontanissima. Ci pervade un senso di sbandamento, una situazione di disagio che se non affrontata correttamente può sfociare in un vero e proprio malessere da rientro. 

Per superare tutto ciò serve non solo essere coscientemente appassionati del proprio lavoro ma apportare piccoli aiuti per poter riprendere le nostre attività nel migliore dei modi ed essere più produttivi capitalizzando quel riposo agognato e meritato, rendendolo proficuo e non deleterio:  un rientro graduale, organizzato e pianificato, alternato ad un’attività sportiva cadenzata e con un obiettivo di una piccola vacanza nel breve termine, aiuta ad avere un pensiero positivo ed a rendere meno traumatica la ripresa delle attività quotidiane e lavorative.... e il distacco dall’ombrellone diventa più soft...