lunedì 17 settembre 2012

Chiuso per nausea



Cari amici,
molti di voi mi hanno rimproverato di aver trascurato da un pò di tempo a questa parte questo foglio stropicciato: in effetti spesso mi accingo ad aggiornarlo ma, nel mentre cerco di buttare giù qualche pensiero, mi ritrovo a bloccare le dita sulla tastiera ed a stringere i pugni, come se volessi ancor di più stropicciare la carta digitale.
I miei pensieri iniziano a girare vorticosamente, cercando l'argomento da trattare, ma non riesco a trovare qualcosa, che non sia di personale, che io riesca a tratteggiare con la dovuta calma ed obiettività.
Vorrei parlare del periodo nero che sta attraversando il nostro paese, ma non mi va di discutere di ciò che è stato fatto da una classe politica da annientare, di coloro che continuano a salvaguardarla, della spesa pubblica cui siamo chiamati a mantenere mentre loro si nascondono dietro il problema evasione, del sistema salva banche che ha affossato una intera economia... ma comincio a sudare freddo....
Vorrei parlare di valori sociali, di moralità, di buoni esempi... ma nel nel momento in cui rifletto, distrattamente seguo il telegiornale... e mi rendo conto di non riuscire a concentrarmi...
Penso alla città in cui vivo, e l'immagine che ne risulta è il disastro sociale, economico e strutturale che ci circonda.... si parla di 'ndrangheta, ma il problema è che chi ne parla è mille volte peggiore.... e passeggiando per le strade mi rendo conto che sono scomparsi anche i piccioni (si saranno mangiati anche quelli?), nel frattempo spopolano i topi....
Mi vengono in mente situazioni scandalose che riguardano la nostra sanità... neanche nel terzo mondo ormai succedono certe cose....
Passiamo al calcio? Magari aspettiamo qualche altro mese....
La Chiesa? Non ne parlo, ma scrive Vito Mancuso di "un'istituzione governata nel suo vertice da una logica che rispecchia proprio quel potere contro cui Gesù lottò fino ad essere ucciso"....
Nel frattempo mi sale la nausea... e chiudo!

martedì 22 maggio 2012

Favola (E.R.)

“E raccontano che lui si trasformò in albero, e che fu per scelta sua che si fermò, e stava lì a guardare la terra partorire fiori nuovi, così fu nido per conigli e colibrì, il vento gl'insegnò i sapori di di resina e di miele selvatico, e pioggia lo bagnò: la mia felicità - diceva dentro se stesso - ecco... ecco... l'ho trovata ora che, ora che sto bene e che ho tutto il tempo per me, non ho più bisogno di nessuno; ecco la bellezza della vita che cos'è, "ma un giorno passarono di lì due occhi di fanciulla, due occhi che avevano rubato al cielo un po' della sua vernice" e sentì tremar la sua radice; quanto smarrimento d'improvviso dentro sé, e allungò i suoi rami per toccarla, capì che la felicità non è mai la metà di un infinito; ora era insieme luna e sole, sasso e nuvola, era insieme riso e pianto o soltanto era un uomo che cominciava a vivere, ora era il canto che riempiva la sua grande immensa solitudine, era quella parte vera che ogni favola d'amore racchiude in sé per poterci credere.”( E.R. - Favola)

lunedì 16 aprile 2012

Passione Rossa...Diavel



Catturare tutti gli sguardi anche quando decidi di sparire in un istante. È la magia del Diavel.
Magica bellezza di un design sofisticato e innovativo.
Sorprendente seduzione di forme muscolari così agili e maneggevoli.
Stupore per 162 CV sempre sotto controllo dei tre Riding Mode e del Ducati Safety Pack (ABS + Ducati Traction Control).
Una magia che solo Ducati può creare.
Il Diavel è una vera Ducati, nata dalla passione per il motociclismo e progettata per offrire eccellenza sotto ogni punto di vista. L’assetto del Diavel comunica la sicurezza di chi è pronto a scattare, una fiducia nelle proprie capacità al limite della superbia. Con i radiatori laterali ad allargargli ulteriormente le spalle, una silhouette più affusolata man mano che si scende verso il motore ed il puntale con il radiatore dell’olio, l’atleta ha preso forma. L’impressionante pneumatico posteriore da 240mm è un esempio perfetto della filosofia senza compromessi seguita dagli ingegneri Ducati nello stilare l’elenco delle specifiche ideali della nuova moto. Questa larghezza della gomma rifletteva così efficacemente l’associazione tra potenza e stile, che il team di Ricerca e Sviluppo si è ripromesso di mantenerla nel progetto definitivo, pur prevedendo il vero e proprio terremoto che avrebbe scatenato nel settore. E’ la strategia Ducati in materia di innovazione: per Ducati, spostare il limite sempre più avanti e cambiare le regole di progettazione per migliorare sempre più il prodotto sono imperativi all’ordine del giorno.
Le tre modalità preimpostate – selezionabili dal blocchetto elettrico posto a sinistra anche durante la guida – sono state programmate per modificare con effetto immediato il ‘carattere’ del Diavel. Le tre modalità si attivano combinando diverse tecnologie di punta quali i sistemi Ride-by-Wire (RbW) e Ducati Traction Control (DTC).
Guidare in città implica lo spostamento dell'attenzione dal controllo dell'acceleratore all’ambiente circostante: la modalità Urban modifica dunque istantaneamente il carattere del Diavel, trasformandolo in un mezzo maneggevole che comunica sicurezza. Il Riding Mode Urban prevede una potenza di 100 cavalli ed un alto livello di controllo della trazione (DTC al livello 5), per muoversi sempre in completa sicurezza anche nel traffico più caotico.
Selezionando il Riding Mode Sport, si ottiene un Diavel in versione adrenalinica, spinto da una potenza da 162CV. Questa modalità offre al pilota pieno controllo sulla risposta all'apertura del gas per la massima accelerazione. A ciò si aggiunge un intervento ridotto del Ducati Traction Control (livello 3), ideale per piloti che vogliono avvicinarsi al limite e vivere al massimo l’esperienza del Testastretta 11°.
Per il Riding Mode Touring, Ducati ha previsto un’erogazione godibile, sempre da 162CV ma in configurazione da viaggio, con una coppia morbida e più fruibile. La trazione posteriore è affidata dal Ducati Traction Control che passa al livello 4, appositamente concepito per una guida stabile e rilassata, ideale per il massimo comfort di pilota e passeggero sulle lunghe percorrenze.
Il progetto Diavel è nato quando gli ingegneri Ducati hanno riempito un’area di disegno neutra con i ‘basic instinct’ di una moto, tratti dal loro personale elenco di requisiti ideali. Il principio che ha guidato la creazione della moto dei sogni è stato: ‘che cosa succederebbe se…?’. I progettisti hanno cominciato a tracciare linee nate dalla loro ispirazione, che hanno preso forma in una moto più ribassata e allungata. “La sfida insita nel creare una moto dal profilo più muscolare invece di un modello da competizione pura è stata vinta con determinazione e delicatezza: il risultato è un anteriore che suggerisce la potenza di un atleta pronto a scattare dai blocchi di partenza”, ha spiegato il team di designer Ducati responsabile del progetto. “Grazie alla ruota anteriore così vicina al corpo della moto e al codino breve tipico delle sportive, siamo riusciti ad associare alla grande fisicità del Diavel una ciclistica adeguata”.