Come può un sistema perfetto ammalarsi? Basta non rispettare i suoi principi e perseguirne altri, detto in altri termini: non riconoscere e scartare la “pietra di volta”, esaltando quegli stessi vizi che il sistema si prefigge di purificare: il potere, l’ego, la materialità e l’ignoranza che li genera. L’esaltazione della furbizia, l’inganno, il tradimento, l’infamia, il rancore, la vendetta e soprattutto gli interessi personali, prendendo il posto dei valori spirituali, hanno il potenziale di formare schiavi invece che uomini liberi e di buoni costumi.
Per “marcare bene” occorre la massima coerenza verso ciò che si professa.
Metaforicamente, di fronte alla cancrena bisogna usare il bisturi per dividere la parte infetta da quella pura, non esiste alternativa se non si vuole giungere alla cancrena totale del sistema.
Quando una comunità diventa palesemente incoerente con i valori che la costituiscono, il principio della rigida obbedienza va sostituito con quello della libertà di cuore.
La giusta via la troviamo nella nostra interiorità, nei dettami della coscienza, nella pura verità, per questo servono “autocritica e rinnovamento della coscienza”.
“Chi ha orecchi ascolti”.