domenica 14 marzo 2021

Convenienza e dignità

 Il termine "convenienza" può essere usato secondo diverse accezioni, ma quella che più si addice ad un uomo libero e di buoni costumi non sarà mai quella che fa riferimento all'egoismo, al tornaconto materiale, sociale o economico, cioè quella invece di chi sceglie di appartenere al mondo degli animali furbi e "gobbi".

L'uomo elevato sarà sempre portato ad una forma di discernimento del proprio agire che si basa sia sulla logica sia sulla morale, in una visione universale di giustizia intrisa di divino.

" Tu potrai degenerare nelle cose inferiori che sono i bruti; tu potrai, secondo il tuo volere, rigenerarti nelle cose superiori che sono divine" (De Hominis Dignitate).

Con il termine "dignità" ci si riferisce al valore intrinseco dell'esistenza umana che ogni uomo, in quanto persona, è consapevole di rappresentare nei propri principi morali, nella necessità di mantenerli liberamente per se stesso e per gli altri e di tutelarli nei confronti di chi non li rispetta.

Come tutti i beni immateriali, la dignità non è un bene trasferibile, ma è un valore intrasferibile, incondizionato, personale e privato di ogni persona.

La dignità, valore fondamentale di ogni uomo libero, si perde quando ci si lascia umiliare e boicottare in modo sistematico.

L'uomo dignitoso è dunque un uomo libero, colui che vuole essere se stesso, in linea con il proprio sentire morale ed ha la forza di resistere a qualunque ricatto morale o affettivo. 

L'uomo libero non potrà mai accettare i compromessi legati alla convenienza dei "gobbi".


(un ringraziamento all'amico fraterno Giampiero che ha condiviso questi concetti, tratti dalla raccolta "Il gobbo truffaldino")