sabato 26 ottobre 2019

Il sacrificio ripaga

Ci svegliamo la mattina, ci mettiamo nel traffico, raggiungiamo il posto di lavoro ed iniziamo a guadagnarci la pagnotta quotidiana. Ma questo non è scontato, almeno per chi conosce il prezzo del sacrificio. Talvolta va bene, altre va male, ma fa parte del gioco. Questo è il pensiero di chi vuole ottenere qualcosa nella vita e non solamente sopravvivere agli eventi: c’è chi cerca di costruire un futuro roseo, migliore, più ricco di soddisfazioni e altri che “speriamo di arrivare a fine mese” e che “io il lavoro l’ho comunque fatto”. Pur rispettando entrambi i modi di pensare, mi permetto di propendere per il primo. È più rischioso, questo lo si sa, ma è anche quello che lascia meno rimpianti.


domenica 14 aprile 2019

Vini preziosi

In tempo di crisi degli strumenti finanziari, si cercano ulteriori beni di lusso in cui rifugiarsi, ed accanto ad opere d’arte, gioielli ed orologi troviamo anche vini di lusso. Ci sono vini italiani e di alto blasone che vengono considerati ottimi beni di investimento. Sono molti i collezionisti, italiani e non, che puntano su etichette di questo nettare prezioso e non solo per consumarle in occasione di eventi speciali. La gran parte di queste bottiglie, che hanno costi che vanno dai 500 ai mille euro, vengono conservate in caveau come lingotti d’oro per poi essere a volte rivendute con un ottimo margine di guadagno. Tra questi troviamo il Barolo e il Brunello di Montalcino che rappresentano il simbolo dell’enologia italiana. 
Nel primo caso un’etichetta rinomata è quella dell’azienda Voerzio, cantina tra le più apprezzate nel mondo. I cru “Rocche dell’Annunziata” e “Torriglione”, con viti piantate negli anni ’50, si caratterizzano per i loro terreni di origine calcarea che contribuiscono alla definizione e alla grande eleganza di uno dei più famosi Barolo di Langa. 
Tra i Brunello, quello di Biondi Santi è una vera e propria icona. A questa cantina si deve la nascita della denominazione: Clemente Santi sul finire dell’800 sperimentò a lungo la vinificazione del Sangiovese, ottenendo risultati eccellenti e il premio all’Esposizione Universale di Parigi del 1865 con il suo “vino rosso scelto”. Oggi, il Brunello di Biondi Santi è un grande classico, la cui maturazione di 36 mesi in grandi botti di rovere di Slavonia è la stessa da oltre un secolo. 
A questi primi due si aggiunge l’Amarone, il vino italiano di pregio più conosciuto al mondo con le sue innate asterità ed eleganza. L’ Amarone di Romano Dal Forno è un altro dei capolavori dell’enologia italiana che, fortunatamente, si rinnova da diversi anni. I giapponesi impazziscono per questo vino sontuoso, morbido e seducente come nessun’altro al mondo. Dopo la vendemmia, i grappoli di uva di tutte e quattro le varietà previste dal disciplinare sono lasciati appassire, e pigiati solo verso la metà di dicembre. Dopo la fermentazione, l’invecchiamento è svolto per 36 mesi in barrique nuove. Infine, l’Amarone della Valpolicella DOC di Romano Dal Forno si completa con due anni di riposo in bottiglia.
Tra i vini preziosi non manca il vino bianco: per l’esattezza un Trebbiano. Tra le eccellenze enologiche di questo straordinario paese che è – per il vino e non solo – l’Italia, c’è anche la versione di questo vino prodotta in Abruzzo dalla cantina Emilio Pepe. Del Trebbiano siamo abituati forse a vedere le interpretazioni più commerciali, invece si tratta di un bianco che può raggiungere livelli di eccellenza assoluta. Grazie a vigneti che godono di esposizioni perfette ed alla cura maniacale del lavoro in cantina Emidio Pepe sforna ogni anno vini di assoluti spessore ed eccellenza. Le escursioni termiche della zona in cui sorgono i vigneti, incastonata tra il Gran Sasso e il mare, portano a vini bianchi di grande longevità, eleganti e raffinati.



La vita è strana ed imprevedibile

Non c’è una linea retta da tracciare e da percorrere quando si vive veramente. In un percorso cerchiamo sempre di raggiungere la meta seguendo la via più breve e sicura, ma spesso ci ritroviamo a dover cambiare stradai rettilinei ci sono, ma poi ci troviamo di fronte le curve, alle volte cambiando totalmente direzione, in altri casi, semplicemente variando leggermente lungo la carreggiata. Qualche volta, gli ostacoli improvvisi ci impongono sterzate decise, ed è in quei casi più che mai che dobbiamo farci trovare pronti con i riflessi.
Nella nostra vita quotidiana troviamo spesso le difficoltà: noi stabiliamo degli obiettivi, tracciamo un piano d’azione per raggiungerli, e cerchiamo di esser bravi a raggiungerli nel minor tempo possibile. Ma se fosse così facile, tutti realizzeremo i nostri sogni ma la realtà, invece, è ben diversa. Il destino ci riserva spesso qualcosa di inaspettato ed è proprio in questi momenti che bisogna saper prendere la vita per come viene, accettando gli imprevisti allo stesso modo con cui si festeggiano i successi. La vita è strana e imprevedibile, e prepararci ad ogni evenienza deve divenire un nostro punto di forza, per affrontarla nel migliore dei modi, imparando a lasciarci cullare dalle acque, dal vento e rilassarci un po’ di più, assaporando quanto di buono, troppo spesso, diamo per scontato. 

sabato 16 febbraio 2019

Ciao Filippo....



Non avrei mai voluto utilizzare le righe di questo foglio stropicciato per salutare qualcuno che ci ha lasciati... nè sicuramente avrei creduto di doverlo fare per una persona come Filippo Zema, che “ci ha lasciati” così, sbigottiti ed increduli, in una fredda mattina di febbraio. Pediatra dei miei bimbi, come di tantissimi bimbi e adolescenti che in questo momento lo piangono, a lui che tante volte li aveva fatti sorridere.
Lo conoscevo dalla mia adolescenza, prima come fidanzato della sorella del mio compagno di banco, quindi la vita ci ha portati ad essere entrambi cognati dello stesso cognato, insomma uno di famiglia, una persona con cui trascorri i momenti belli e quelli brutti della vita, una persona che c’era sempre e si faceva sentire.
Molto conosciuto per la sua professionalità e giovialità, gentiluomo garbato e stimatissimo da tutti, impegnatissimo nello sport e nel sociale, lascia sgomenta un’intera comunità che in tutti i suoi ambienti lo ha sempre apprezzato e lo porterà sempre ad esempio.

domenica 27 gennaio 2019

I trattamenti ortodontici invisibili

Il sorriso rappresenta molto più di una semplice fila di denti, è simbolo di benessere, di salute, di equilibrio psicofisico, di relazione sociale, di vitalità. Curare la propria immagine non è più un lusso per la popolazione, ma un obiettivo sempre più avvincente. Le persone vogliono essere più belle e quindi più sane, più contente della propria immagine esteriore e di riflesso anche di quella interiore. Bisogna incentivare i pazienti che non sempre manifestano tali esigenze perché spesso non conoscono l’efficacia di tante nuove tecniche e prodotti: una di queste riguarda il trattamento di malocclusioni e disallineamenti dentali.
Gli apparecchi ortodontici tradizionali ormai stanno per essere definitivamente sostituiti dalla metodica alternativa invisibile. Affidabilità, precisione e trattamenti più veloci sono i punti di forza di questo sistema comodo, trasparente e rimovibile.
A volte, ahimè, molte persone, a causa di una dentatura irregolare o di qualche altro inestetismo, vivono una condizione che, mortificandole, le rende insicure e, spesso, goffe. Come nel gioco delle carte, il sorriso può essere un asso che avvantaggia considerevolmente chi lo porta o, meglio ancora, chi “lo indossa”. Dietro ad esso ed alla sua naturale e straordinaria importanza non si cela solamente uno stato d’animo ma, spesso, attente cure come un apparecchio invisibile in modo che si possa trasmettere, agevolmente, la propria sicurezza.
La metodica Invisalign, di cui il nostro Centro Odontoiatrico Misiano è provider esclusivo, è la prima, e originale, tecnica di trattamenti ortodontici composta da una serie di mascherine invisibili che vengono cambiate ogni 15 giorni senza arrecare disagio alcuno all’immagine ed alla normale attività quotidiana del paziente. 
Oggi più che mai l'estetica, l'efficienza, la sicurezza in noi stessi è ancora più importante.

giovedì 17 gennaio 2019

L’era delle e-mtb è arrivata

Si è entrati appieno nel mondo delle e-bikes, soprattutto nel campo delle mountain bikes. Le bici a pedalata assistita si trovano ormai sempre più spesso nei gruppi di bikers che frequentano gli sterrati, e sono un concentrato di tecnologia che garantisce potenza e prestazioni. È importante chiarire un concetto: una e-bike non è una bici che toglie fatica, bensì una bici che dà potenza, nel senso che permette di incrementare la forza espressa pedalando per affrontare salite più dure e percorsi più lunghi, su asfalto e sterrati: il motore aumenta la prestazione. E infatti gli sportivi sono stati i primi a comprendere appieno cosa fosse una e-bike: un mezzo potente, bello e di stile, che permette di allenarsi e divertirsi alzando l’asticella della difficoltà dell’ambiente, senza rinunciare a sicurezza e prestazioni. La pedalata assistita funziona soltanto se il ciclista pedala, aumentando l’energia fornita dalle gambe fino a far raggiungere alla bici la velocità di 25 km/h, dopodiché il motore stacca e per mantenere velocità superiori si può contare solo sulla propria forza muscolare.
Oggi, elettricità ed elettronica abbinata ai muscoli hanno trasformato un’invenzione che ha 200 anni per creare le due ruote del futuro.

mercoledì 16 gennaio 2019

Domani (Pooh)

Mani che ci tengono vicini 
Sogni che ci mandano lontani 
Lascia che la vita ci sorprenda
Anche se significa dirsi addio
Non c'è mai un'ultima primavera
Se si può rinascere, che avventura
E poi quando troverai
L'isola che non c'è
Mi basta una cartolina
Io sto bene
Ci porterà fortuna
Non perderci di vista mai 
Domani, domani
Dietro la curva c'è il mare e le nuove stagioni del cuore
Domani, domani
Ci inventeremo che cosa faremo da grandi 
Domani, domani
Manca la luce un'istante ma niente finisce 
Domani, domani
Precipitare ti insegna a volare domani
Vivere per vivere
Perché il mondo finirà
Ma non domani
Anche se va un attimo via la luna
Ogni addio può essere libertà
La realtà moltiplica luci e ombre
Ci darà da vivere senza noi 
E si può dividersi e non sparire 
Se è così riabbracciami quando vuoi 
E poi non sarà mai tardi 
Per farci vedere insieme 
Sicuri di chi ci ama domani
E ci porterà fortuna
Non perderci di vista mai 
Domani, domani
Basta trovare il coraggio, la parte migliore del viaggio è 
Domani, domani
Grandi partenze e speranze di avere ragione 
Domani, domani 
Forse sognare è un difetto ma chi lo conosce il 
Domani, domani 
Precipitare ti insegna a volare domani
Vivere per vivere
Perché il mondo finirà
Ma non domani

Si parla molto di “green economy”...

In effetti si parla tanto di green economy, un sistema industriale che riduce le emissioni e sembra che possa essere il business del futuro come probabilmente lo sarà, ma alle buone parole seguono le buone pratiche sulle scelte “sostenibili”?
Oggi tutte le aziende parlano di sostenibilità (“la nostra missione è ridurre l’impatto sull’ambiente”, “siamo socialmente responsabili...”, ecc..) ma quanto pesa l’economia verde?
Spesso ci si chiede però se le aziende con le loro dichiarazioni “green” puntino solo al marketing derivante da questa scelta oppure ci credano veramente, e non sempre è facile calcolare quanto incida la sostenibilità nelle strategie di un’azienda o su un’economia nazionale. Di sicuro si parla tanto, così come ci si aspetta tanto...

sabato 5 gennaio 2019

Ormai siamo tutti caduti nella “rete”



È molto importante capire dove sta soffiando il vento e, dunque, dove si dirige il fuoco. 
L’impatto dell’“effetto rete” è straordinario: fa in modo che il collegamento al network dominante diventi per gli utenti non ancora connessi una vera e propria necessità se non vogliono essere “tagliati fuori” dal sistema. Al contrario, l’utilità di collegarsi a una rete alternativa diventa praticamente nulla. Il “network effect” vale anche per gli standard: garantendo l’interoperabilità tra diversi sistemi, gli standard funzionano infatti come una rete virtuale di comunicazione: oltre una certa soglia di sistemi collegati a uno standard, diventa impossibile (o comunque molto difficile e costoso) adottarne un altro. Lo standard diventa un monopolio naturale. È per questo che, nell’economia di Internet, vale la legge de “il primo che arriva prende tutto” (winner takes all). Il collegamento alle reti più importanti (si pensi al Web, a Windows, ma anche a Google, Facebook e Twitter) favorisce la formazione di potenti monopoli, ma facilita enormemente anche le possibilità di comunicazione delle persone e moltiplica a dismisura gli scambi di informazioni e conoscenze.

Impossibile ormai sfuggire alla “rete”, anzi “chi è libero è fuori”....