Opinione, cultura e stile di vita. Riflessioni coerenti per una efficace crescita personale. Appunti raccolti su un foglio di carta stropicciato ... on line ... il blog ufficiale di Carmine Misiano
domenica 29 settembre 2013
Non ne posso più, non se ne può più.
sabato 21 settembre 2013
Lo gnosticismo
Lo gnosticismo è un movimento filosofico-religioso, molto articolato, la cui massima diffusione si ebbe nel II e III secolo dell'era cristiana. Ancora non è completamente chiaro se la nascita dello gnosticismo affondi le sue radici in correnti filosofiche pre-cristiane, tuttavia sembra accertato che esso abbia tratto il suo maggior impulso dalla speculazione mistica diffusa negli ambienti ebraici del I secolo d.c. o le dottrine dualistiche di derivazione zoroastriana persiana. Non mancano, inoltre, influenze derivate dalla metafisica platonica, da elementi delle varie religioni misteriche, dalle correnti magico-astrologiche dell’Oriente, dall’ermetismo, dalla Qabbalah, dal giudaismo alessandrino e dalle filosofie ellenistiche. Ebbe come centri di maggiore fioritura soprattutto Alessandria d'Egitto e Roma, tra il I e il IV secolo d.c.. Il termine gnosticismo deriva dalla parola greca gnósis (γνῶσις), "conoscenza", e si riferisce all'idea di una conoscenza segreta del divino (conoscenza esoterica) che soltanto pochi iniziati possiedono. L’etimo della parola è il vocabolo greco gnosis, che indica la conoscenza o la comprensione in senso non scientifico ma spirituale, un po’ come l’illuminazione conseguita dai buddisti attraverso la contemplazione di sé e una condizione di empatia con la realtà circostante. Per lo gnostico il cammino che porta a Dio passa attraverso la consapevolezza del proprio sé e la comprensione della natura e delle scienze naturali. La gnosis è un atteggiamento esistenziale che coinvolge totalmente la vita dell’individuo. Questi, attraverso un processo intuitivo, giunge alla conoscenza di sé, dell’origine dell’uomo e del mondo: questa conoscenza gli consente la salvezza personale dal mondo della materia, che è il male da cui redimersi.
Gli gnostici non aderirono completamente ai Vangeli canonici, dai quali divergono in modo radicale su alcuni punti salienti. La Resurrezione del Cristo non è da intendersi, a loro avviso, in modo letterale, ma in modo simbolico, ossia come l’incontro sul piano spirituale del Salvatore con i suoi discepoli. La resurrezione della carne sarebbe, a loro avviso, non solo una ingenuità ma una vera e propria eresia.
Ma non era solo questo a far sì che gli gnostici fossero apertamente combattuti dal cristianesimo. Nel III e IV secolo la Chiesa istituzionale stava facendo opera di epurazione dei testi non riconosciuti come ortodossi, affermando uno dei dogmi su cui si regge l’intera istituzione: la strada che conduce l’uomo a Dio è molto difficile e solo la Chiesa è in grado di tracciarla interpretando in modo esatto la parola del Dio Creatore.
Alcuni cristiani gnostici erano di tutt’altro avviso; alcuni erano arrivati a ritenere che si potesse affermare che l’umanità stessa aveva creato Dio, da cui ne derivava che le potenzialità interiori di ogni uomo, erano in grado di giungere alla verità. Lo gnostico Valentino intendeva per Anthropos (il primo Padre del Tutto) la sostanza spirituale dell’essere umano, ecco perchè secondo lui il Salvatore si definì "Figlio di Uomo" e lo stesso linguaggio religioso sarebbe la creazione umana del mondo divino.