venerdì 11 novembre 2011

"Il grido del gabbiano"

"Ci vorrebbe un amico"… cantava Antonello Venditti, ma "in questo mondo di ladri"… ci vorrebbe una guardia per ogni italiano, per ognuno di noi!

Siamo geneticamente… “maleducati”!!!

E la colpa non è certo di Silvio Berlusconi!

Il premier italiano altro non è che la massima espressione del suo popolo: un popolo che, non dimentichiamolo mai, lo ha eletto a capo del governo per quasi un ventennio!!!

Un popolo che dalla caduta dell’Impero Romano non si è mai ripreso ed è rimasto sempre 'sotto botta' dello straniero!

Se lasciati soli e senza alcun controllo, con qualcuno che sappia prendere in mano le redini della situazione, siamo capaci di arrivare a toccare davvero il fondo, financo a dilapidare l’eredità dei nostri padri: l’Unità d’Italia, la Democrazia, la Libertà, il Welfare!

Siamo rimasti tutti col grembiulino, il fiocco e il cestino... eterni scolaretti che quando la maestra si assenta per un attimo dalla classe si scatenano e, poi, non appena rientra in aula… tutti allineati e coperti!

Una cosa è certa, non siamo un popolo in grado di governarci autonomamente!

Siamo un popolo ‘maleducato’, afflitto da un enorme debito:
economico, politico, etico.

Il nostro ‘deficit di educazione civica’ è ancor più schiacciante del 'debito sovrano'!!!

Per ognuno di noi servirebbe un carabiniere, un finanziere, un vigile urbano!

Ma noi siamo 60milioni, e loro, “le guardie” - imboscati a parte - appena qualche migliaio!

Se lasciati soli, senza controllo, siamo capaci di gettare le cartacce in terra, di passare col semaforo rosso, di non rilasciare lo scontrino, di saltare la fila alle Poste, di rubare il dentifricio al supermercato… ma se c’è 'la guardia', qualcuno che vigila e controlla, bè, allora, ci trasformiamo in agnellini!

Siamo un popolo che non è cresciuto abbastanza e che alla prima occasione si divide e cambia cavallo. Ognuno di noi si rinchiude nel proprio orticello, 'secessionando' dal più debole, dal perdente, confidando così di potersela cavare per conto proprio, magari saltando sul carro del prossimo vincitore!!!

E’ pur vero che la nostra è una democrazia ancora troppo giovane e per questo fragile - veniamo dalle dominazioni austriache, francesi, borboniche e a tutt’oggi lo Stato Pontificio, gli Stati Uniti d’America, l’Europa e tra non molto i cinesi, ci tengono in pugno - ma è altrettanto vero che come popolo non abbiamo mai ‘osato’ crescere.

Siamo il popolo dei 'furbetti del quartierino', degli 'amici di merende', sempre pronti a scaricare le nostre colpe sul politico di turno che, guarda caso, nessuno ammette di aver mai voluto, né mai votato: Mussolini prima, Craxi-Andreotti-Forlani poi, Berlusconi oggi! E domani?

Come l’ebreo errante, aspettiamo ancora il Messia, l’uomo della provvidenza, l'uomo forte che ci tolga dai guai!

Chissà se cresceremo mai!? Chissà se saremo abbastanza ‘popolo’ da restare uniti e liberi, senza essere… ‘commissariati’!?

(Anonimo)

Nessun commento:

Posta un commento