domenica 7 febbraio 2021

Vi dirà...


Vi dirà che lui è il più bello, 

Vi dirà che tutti lo chiamano,

Vi dirà che tutti lo amano,

Vi dirà...

...che senza di lui non potrete vivere,

... che lui se ne andrà e voi lo rimpiangerete,

... che qualcuno si strapperà i capelli,

... che lui finora ha garantito per la vostra incolumità,

... che tutto quello che ha fatto lo ha fatto per voi.

Vi dirà che se lo seguirete sarete ricompensati,

forse Vi parlerà anche di salvezza eterna,

Vi dirà che un giorno siederete alla sua destra,

forse anche nel regno dei cieli,

Vi dirà che non dovete fare domande,

anche perché non ve lo consentirà,

dovete avere solo fede in lui. 

Vi dirà...

... che dopo di lui non ci sarà più nessuno,

... che abbandonerà un percorso per scelta sua,

perché non lo meritano,

Vi dirà che chi non lo segue è perduto,

Vi chiederà di fare una scelta.

Vi dirà...

Ma io Vi prego, non svegliatelo,

lasciatelo sognare,

assecondatelo, lo fa per voi,

Vi farà anche risparmiare,

forse Vi ammetterà di averci speso del suo per il vostro sogno,

ma il sogno è solo il suo, 

chi siete Voi per svegliarlo...???


(poesia tratta dalla raccolta su "Il gobbo truffaldino")

domenica 12 luglio 2020

Calabria, un’estate al sole...

Dopo un periodo travagliato, inaspettato e sconvolgente per l’emergenza sanitaria che ha coinvolto il mondo intero, ognuno di noi cerca di ritrovare quella normalità che non si immaginava mai di poter perdere. Ancora non completamente fuori da questa esperienza, mentre in altre parti del globo si sta combattendo quotidianamente contro questo terribile virus che ha fatto migliaia di vittime ovunque, per fortuna nella nostra terra, la Calabria, martoriata da tante altre piaghe sociali ed economiche, i danni sono stati limitati: un pò perché lontani dagli scali mondiali che a causa dei loro flussi sono stati più colpiti, un pò perché culturalmente più impauriti ci siamo chiusi nelle nostre case ed abbiamo rispettato rigorosamente le indicazioni del lockdown.
Già da un paio di mesi abbiamo ripreso con tutte le dovute precauzioni le nostre attività lavorative e, grazie a questo status più sicuro rispetto ad altre regioni italiane, siamo ripartiti col vantaggio di essere risultati una delle regioni meno colpite e più attente a contenere il contagio, con l’auspicio che questo possa darci una spinta in più a valorizzare quelle bellezze e caratteristiche che ci contraddistinguono. 
L’estate è la stagione più idonea per mettere in mostra le nostre eccellenze e, grazie anche al nostro carattere, alla nostra indole e alla nostra storia, abbiamo il dovere di farci trovare pronti in questo momento, per passare una bellissima estate al sole....


martedì 26 maggio 2020

Liberi di ripartire

È iniziata una nuova fase, quella della convivenza forzata col Coronavirus, quella in cui bisogna ripartire con un rischio calcolato da accettare. Molte serrande si sono rialzate, altre si rialzeranno a breve, alcune tarderanno a farlo, ma si spera possano farcela al più presto. Man mano ci stiamo riappropriando delle nostre vite.

Certo, nulla sarà più come prima: il necessario distanziamento sociale, le mascherine, insomma le norme che disciplinano questa fase ci fanno ancora stare in allarme, ma questo non deve fermarci nella nostra determinazione nel ripartire. Dobbiamo farlo, con intelligenza, ma dobbiamo farlo.

Per cui oggi ci sentiamo più felici di ieri, più liberi di poter prendere un caffè al bar pur senza stringere la mano all’amico che incontriamo dopo mesi. Ci sentiamo liberi di poter prendere l’auto e girare per le città, per le strade di campagna, solo per il piacere di farlo, senza dover spiegare o giustificare nulla con nessuno.

Facciamo tesoro di quanto successo per costruire un domani più solido e sereno, di modo che questi mesi che abbiamo trascorso chiusi in casa non siano stati vani e siano solo un ricordo, brutto, da mettere in un cassetto.

sabato 2 maggio 2020

Bagaladi, le mie origini

Circa 7 anni fa, scrissi un post La valle dell’olio su questo foglio stropicciato raccontando di Bagaladi, il paese che mi diede i natali, dove io ho trascorso la mia infanzia e dove mio padre mi parlava spesso dei  suoi genitori, i miei nonni che purtroppo io non ho mai conosciuto e che appartenevano a due delle famiglie più importanti del paese, i Misiano e i Pannuti. Rimanevo sempre affascinato da questi ricordi e quando qualche giorno addietro ho letto una descrizione storica molto accurata di Bagaladi su un sito della Sovraintendenza mi è presa la voglia di volerlo condividere e citare testualmente. Buona lettura.


“Immerso nel verde degli uliveti, Bagaladi è situato su una collina ai piedi del Monte Sant’Angelo, a circa 450 metri s.l.m., ed è una delle due porte di accesso al Parco Nazionale d’Aspromonte.
Gli storici locali avanzano l’ipotesi che il centro sia stato fondato dopo il X secolo, in considerazione del fatto che il territorio di Bagaladi, Valle Tuccio, ospitava, secondo quanto tramandato dalle fonti storiche, numerosi monasteri basiliani: la Badìa di San Teodoro in prossimità dell’attuale centro abitato; il Monastero di S. Angelo e quelli di S. Fantino e S. Michele.
Il borgo si adagia ai piedi di Monte Sant’Angelo, così chiamato per l’esistenza del monastero di San Michele Arcangelo, l’Archistratega. Nell’XI secolo il centro monastico, detto anche ta Kampa “i Campi”, era così importante da vantare il titolo di archimandritato.
Nella sua chiesa si conservarono, fino nel XVII secolo, le reliquie di San Gerasimo, un monaco morto nella valle il 25 Aprile 1180. Potrebbero provenire da questo edificio sia l’icona della Madonna con Bambino e San Gerasimo, sia la scultura di San Michele, (oggi custodite nella Fondazione del Piccolo Museo San Paolo di Reggio Calabria) databili, la prima tra Quattro e Cinquecento, e la seconda al XVII secolo. Dal Tardo Medioevo fino al 1806, Bagaladi fu compreso nel feudo di Amendolea.
Bagaladi conserva due pregevoli scultore marmoree: il gruppo dell’Annunciazione della Vergine, commissionato nel 1504 ad Antonello Gagini dal presbitero greco Iacopo Virducio ed un Crocifisso, riferibile molto probabilmente alla medesima bottega. Le opere furono trasportate nel 1908 dalla chiesa dell’Annunziata alla chiesa parrocchiale dedicata a San Teodoro, il santo guerriero che, insieme a San Giorgio e l’Arcangelo Michele, proteggevano i bizantini di Valle Tuccio dagli Arabi.
Il nome Bagaladi sembra derivare da Bagalà che con tutta probabilità era un cognome reggino (forse dall’arabo Baha’ Allah, “bellezza che viene da Dio”) con l’aggiunta del suffisso -adi, dal greco ades.
L’insediamento è di probabile origine araba.
Bagaladi ebbe un peso notevole in epoca normanna ed in epoca sveva, per una serie di privilegi feudali accordati.
Alcuni documenti del periodo normanno, confermano l’esistenza di possedimenti nella Vallata del Tuccio sin dal 1095 che successivamente furono donati all’Archimandrita del San Salvatore di Messina.
Nel secolo XIII gli Angioini annoverano la Vallata del Tuccio fra le sei signorie ecclesiastiche calabresi che diventò quindi feudo, compreso nella baronia di Guglielmo di Amendolea. In un secondo tempo il feudo passò agli Abenavoli e a Bernardino Martirano per essere poi acquistato dai Mendoza che nel 1624 lo vendettero ai Ruffo di Scilla i quali lo tennero fino all’eversione napoleonica del 1806.
Fra gli abitanti illustri di Bagaladi c’è il pittore Nunzio Bava, il maggiore esponente del verismo calabrese del Novecento. Tra le sue opere si annoverano quattro grandi composizioni d’arte sacra per la Cattedrale di Reggio Calabria; altre sue opere sono presenti nel Santuario di San Paolo, nella Chiesa del Carmine e nella Cattolica dei Greci di Reggio Calabria.
Camminando per le viuzze del borgo, che confluiscono tutte nella piazza centrale, incontriamo la chiesa di San Teodoro e della Santissima Annunziata, edificata nel 1933 in sostituzione delle due chiese distrutte dal terremoto del 1908. Essa custodisce al suo interno due opere: lo straordinario gruppo marmoreo dell’Annunciazione, realizzato nel 1504 da Antonello Gagini con il marmo bianco di Carrara e un crocifisso marmoreo del 1500. Rilevanti anche le antiche campane che pare siano state rinvenute tra le rovine di una delle laure dei santi eremiti di Valle Tuccio.
Da visitare anche Palazzo Pannuti, Palazzo Misiano, il centro storico e nei dintorni i mulini ad acqua, i frantoi e le case coloniche databili tra ‘700 e ‘800.
Fiore all’occhiello del borgo è l’antico Frantoio Iacopino oggi Porta del Parco Nazionale dell’Aspromonte, frantoio tra i più importanti della zona nonché il primo a utilizzare l’acqua come forza motrice. Totalmente ristrutturato, ospita oggi al suo interno il museo dell’olio, che custodisce un prezioso frantoio grimaldiano con ruota idraulica il cui funzionamento viene illustrato da un esperto.
Presso la Porta del Parco è disponibile un centro informazioni dove vi è la possibilità di scoprire i sentieri che portano alla scoperta dei ruderi degli antichi cenobi dei santi italo-greci.
Vi è inoltre una bottega artigiana dove si lavora la creta come da antica tradizione e dove si possono ammirare e acquistare prodotti fatti a mano.”

lunedì 20 aprile 2020

Come sarà?

In questo momento tutto il mondo si pone davanti a questo grande interrogativo. E non si tratta solo di far ripartire l’economia, ma come sarà la quotidianità del domani? Quali paure, quali incertezze, quali abitudini ci porteremo dietro dopo questo evento di notevole portata che ci ha colpito in maniera improvvisa e devastante? Ma soprattutto, cercheremo di riportare il mondo a quello che avevamo prima di questo tsunami o cercheremo di ridisegnarlo, magari migliorandolo? Inutile ricordare che, prima del coronavirus, il mondo non ci andava bene: le problematiche ambientali e sociali ci rammentavano che eravamo arrivati al punto che avremmo dovuto prendere una decisione importante per svoltare definitivamente. Il virus ha creato quella tabula rasa che ci mette adesso nelle condizioni di scegliere: decidere che tipo di economia vogliamo, che possa rendere felici tutti, rispondere adeguatamente alle questioni globali, fin qui in costante peggioramento, organizzare un piano di rispetto verso la natura e il pianeta, che oramai era diventato insofferente. Insomma, abbiamo un’occasione unica, irripetibile. La notizia più entusiasmante legata a questa crisi epocale è che ci sta offrendo inestimabili opportunità per un nuovo inizio. Possiamo progettare il futuro hardware e software del mondo su uno schermo praticamente vuoto. Il momento è adesso, se dovessimo perdere questa opportunità imboccheremo una strada peggiore della catastrofe provocata dal coronavirus.

domenica 19 aprile 2020

La nostra rivoluzione digitale

Già da qualche anno il nostro Centro Odontoiatrico Misiano si è avviato verso quella rivoluzione digitale che sta investendo tutto il mondo professionale, in particolare quello del settore dentale.
Avevamo intrapreso questo viaggio iniziando con la radiografia digitale in studio, in primis con quella endorale dopo con l’ortopantomografia. Oggigiorno siamo dotati di strumenti che in spazi contenuti ci danno la possibilità di una diagnosi immediata, precisa e ottimale per poter in tempo reale intraprendere cure odontoiatriche mirate e di eccellenza: il tutto avendo a disposizione live in postazione per l’operatore le immagini digitali del contesto operativo prima, durante e dopo l’intervento.
Successivamente, ci siamo avvalsi dell’opera digitale dei nostri collaboratori più stretti, ossia gli odontotecnici, che si adoperavano ad utilizzare nei loro laboratori tecnologie digitali per la realizzazione di manufatti protesici: lo zirconio è il materiale ad oggi più utilizzato che ha garanzie estetiche e funzionali per dare ai pazienti la soluzione protesica migliore. La sua lavorazione avviene tramite scansioni delle impronte, costruzione progettuale computerizzata del manufatto e realizzazione dello stesso tramite fresaggio di blocchi di zirconio che portano ad un prodotto finito di alta precisione e robustezza.
Per completare il nostro passaggio al digitale mancava ancora un tassello molto importante: lo scanner intraorale che ci avrebbe permesso di rilevare le impronte dei pazienti con assoluto rilievo dei dettagli, in maniera comoda e veloce, ed inviarle al laboratorio con un semplice clic per via telematica. E proprio in questo ultimo periodo abbiamo completato il nostro percorso con l’acquisto di questa ultima tecnologia che ci ha permesso definitivamente il salto al digitale. In effetti, con l’ausilio dello scanner le procedure operative in protesi cosi come in ortodonzia si semplificano e accelerano i processi produttivi consentendo un risultato di eccellenza, sia in termini di disagio al paziente sia di precisione finale ed estetica assoluta.
E proprio in ortodonzia siamo un punto di riferimento per i nostri pazienti, in quanto la tecnica di ortodonzia invisibile Invisalign, di cui siamo provider Platinum, è la massima espressione di quella innovazione digitale che ha caratterizzato negli ultimi anni tutto il mondo del dentale e non solo il nostro Centro. Dalla scansione delle impronte, inviate in tempo reale ai tecnici Invisalign dall’altra parte del globo terrestre con una prescrizione clinica accurata, viene elaborato un piano di trattamento con simulazione digitale su un software appropriato che l’operatore può ancora manipolare a suo piacimento fino al risultato finale e che può essere condiviso anche al paziente ancora prima di essere approvato. Dopo l’approvazione dello stesso, in tempo reale parte la produzione delle mascherine ortodontiche personalizzate, prodotte anch’esse con apparecchiature digitali in un processo automatizzato che prevede la produzione di milioni di mascherine quotidiane da inviare in tutto il mondo. Quindi in pochi giorni il paziente si ritrova ad indossare uno strumento totalmente innovativo che nel giro di pochi mesi gli regalerà un sorriso perfetto senza alcun disagio relazionale e funzionale, in quanto il trattamento sarà effettuato attraverso l’uso di strumenti comodi, invisibili e precisi.
Per finire, il nostro Centro Odontoiatrico Misiano ha completato la sua opera di digitalizzazione creando e registrando un marchio inconfondibile che andrà a caratterizzare il nostro Brand in un’epoca in cui la comunicazione e i social media sono importanti e meritano la nostra attenzione quanto la professionalità, l’aggiornamento e la competenza del nostro staff e dei nostri operatori. Nasce dunque nell’anno 2020 CM sorriso digitale.
www.sorrisodigitale.com

giovedì 16 aprile 2020

Liberarsi dalla mediocrità

In questo periodo di riposo forzato dal lavoro, ho avuto modo di riflettere e ragionare su tutto ciò che mi sono ritrovato nel tempo ad avere attorno. Ho avuto molto più tempo da dedicare alla famiglia ed agli affetti, ho apprezzato le piccole cose della quotidianità, ho analizzato il mio modo di rapportarmi professionalmente, cercando di trovare soluzioni atte a migliorare la mia esperienza lavorativa alla ripresa. Di base, devo anche affermare che io ho sempre cercato di vivere al meglio le mie esperienze, ho imparato l’importanza di avere intorno soltanto la massima qualità, in qualunque contesto mi sia mai confrontato. Ho un grande spirito agonistico ed ho cercato sempre avversari di altissimo livello con cui confrontarmi, sul lavoro mi sono sempre affidato ad aziende e prodotti di eccellenza ed ho avuto sempre soddisfazioni e risposte che arricchiscono soprattutto eticamente e moralmente. Nella vita privata cerco sempre i cibi migliori, libri originali e profondi, esperienze di viaggio incantevoli e condivise, ma soprattutto quando si tratta di relazioni mi circondo di persone che mi rendono felice e mi spronano a diventare un uomo migliore. La vita è troppo preziosa per sprecarla con gente che non ci capisce, con cui non si è in sintonia, che ha valori diversi e standard inferiori a te. Ho sempre voluto continuare ad insistere sul mio impegno personale nell’eccellenza qualitativa, in tutto ciò che mi circonda, a cominciare dagli amici che hanno sempre rispecchiato i miei valori e hanno ricambiato almeno o più di quanto io riuscissi a dare; non nego di aver provato a tirare qualcosa di buono da chi nulla di buono poteva dare, tanti purtroppo, ma che non mi hanno deluso perché sapevo in partenza che fossero dei mediocri.
Quello che ti sta attorno plasma il tuo modo di percepire, di essere ispirato e di portare le cose a compimento. Il vero scopo del lavoro non è soltanto fare la tua fortuna personale, la vera ragione per partecipare al gioco è rendersi utile alla società, il principale obiettivo degli affari è mettersi al servizio.
“Eleviamoci tutti e allontaniamoci dalla mediocrità, costruiamoci degli anticorpi contro di essa”.