lunedì 20 aprile 2020

Come sarà?

In questo momento tutto il mondo si pone davanti a questo grande interrogativo. E non si tratta solo di far ripartire l’economia, ma come sarà la quotidianità del domani? Quali paure, quali incertezze, quali abitudini ci porteremo dietro dopo questo evento di notevole portata che ci ha colpito in maniera improvvisa e devastante? Ma soprattutto, cercheremo di riportare il mondo a quello che avevamo prima di questo tsunami o cercheremo di ridisegnarlo, magari migliorandolo? Inutile ricordare che, prima del coronavirus, il mondo non ci andava bene: le problematiche ambientali e sociali ci rammentavano che eravamo arrivati al punto che avremmo dovuto prendere una decisione importante per svoltare definitivamente. Il virus ha creato quella tabula rasa che ci mette adesso nelle condizioni di scegliere: decidere che tipo di economia vogliamo, che possa rendere felici tutti, rispondere adeguatamente alle questioni globali, fin qui in costante peggioramento, organizzare un piano di rispetto verso la natura e il pianeta, che oramai era diventato insofferente. Insomma, abbiamo un’occasione unica, irripetibile. La notizia più entusiasmante legata a questa crisi epocale è che ci sta offrendo inestimabili opportunità per un nuovo inizio. Possiamo progettare il futuro hardware e software del mondo su uno schermo praticamente vuoto. Il momento è adesso, se dovessimo perdere questa opportunità imboccheremo una strada peggiore della catastrofe provocata dal coronavirus.

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