mercoledì 6 gennaio 2016

Il piacere di una bevuta

Durante queste vacanze abbiamo avuto l’imbarazzo della scelta circa le bottiglie da stappare e il cibo da ingurgitare. Tra tavolate pantagrueliche e abbuffate senza fine, in una delle poche occasioni avute di pausa (chiamiamola così) dai commensali mi sono ritagliato un momento tutto mio: e ho stappato una bottiglia della mia cantinetta personale che contiene per la maggiore vini della Valpolicella, ma senza scomodare il Re Amarone, il prescelto è stato un Valpolicella Superiore 2008 della cantina Roccolo Grassi. 



Ho fatto un abbinamento gastronomico semplicissimo: un pane di grano croccante, qualche fetta di filetto di capocollo, del gorgonzola stagionato, qualche assaggio di caprino e del sedano crudo.

Volevo che il cibo fosse un accompagnamento, tronfio anche dei ricordi delle libagioni trascorse, e godermi in santa pace la bevuta.

Il vino nel bicchiere è splendido, il suo rosso è rubino, chiaro, affascinante. Al naso hanno svettato i sentori di prugna, mora, mirtillo, con nuance di vaniglia e mineralità già percepibile all’olfatto, con un tocco di legnosità tipica del tabacco.
Una volta portato alla bocca si è presentata molto bene la gradazione alcolica, mai disturbante, e un bouquet composto, equilibrato. Ho sentito una nota di ciliegia matura che ha reso ancora più eterogenea la bevuta, che ha una buonissima acidità e si dimostra perfetto per riposare in cantina.

Con il pasto “frugale” si è accordato elegantemente, rendendo ogni pietanza un accompagnamento esaltante. Il vino è lungo al palato e appagante. Sorseggiare questo elegante Valpolicella è una bella esperienza che non solo appaga ma si lascia ricordare.
Una bottiglia da tenere pronta per momenti conviviali con amici amanti del vino ma anche per regalarsi qualche attenzione personale.

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